Daniele Discrede era un padre come tanti, che una notte si è ritrovato in una situazione in cui nessun padre vorrebbe trovarsi.
Un papà vittima di un omicidio: la famiglia chiede giustizia
Il 24 maggio del 2014, il commerciante di bibite stava lasciando l’azienda con la figlia di 8 anni e un borsello contenente 5 mila Euro, l’incasso del fine settimana.
Ad aspettarlo però c‘era anche una banda di rapinatori, uno dei quali prese in ostaggio la bambina. Per questo motivo Daniele si lanciò contro di lui con la motocicletta.
Durante la collutazione dei banditi gli sparò facendolo cadere a terra. Ferito cercò ancora di proteggere sua figlia alzando un braccio, ma venne colpito da un altro proiettile.
Poi la banda fuggì lasciandolo agonizzante.
Prima di morire però, Daniele ebbe la forza di raccontare ai poliziotti che si trattava di un commando composto da 3 persone.
Purtroppo poi questo coraggioso papà è deceduto in ospedale.
A distanza di quasi 4 anni i responsabili del suo brutale omicidio, davanti agli occhi della figlioletta, non sono ancora stati trovati.
Il fratello della vittima, Vito Discrede, commenta così su Repubblica: “siamo notevolmente delusi. Sono passati quasi quattro anni e il risultato è sotto gli occhi di tutti: il nulla più assoluto. Con tutto il rispetto per chi indaga, siamo molto amareggiati. Sono venute fuori indagini probabilmente condotte con professionalità ma totalmente sconnesse e incomplete”.
La procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione del caso, ma la famiglia si oppone e per questo motivo ha diffuso per la prima volta il video dell’omicidio di Daniele.
Sempre Vito Discrete aggiunge: “chiediamo fortemente che le indagini vengano concluse per assicurare alla galera questi signori che hanno tolto a una figlia un padre e a una madre un figlio. Se la procura o queste persone pensano che siamo stanchi, si sbagliano. Noi faremo tutto quanto, seguendo la legge, per arrivare fino in fondo“.
In modo particolare, la famiglia, tramite il proprio legale, chiede che la rapina di cui è rimasto vittima Daniele venga comparata con altre, che venga accertata la provenienza dell’auto con cui è stato compiuto il furto e che questa venga confrontata con un’altra auto rubata mesi prima e poi ritrovata bruciata, che si confrontino i tratti antropometrici dei rapinatori e si indaghi sui dipendenti dell’azienda, uno dei quali era stato licenziato poco tempo prima della rapina.
Unimamme, voi cosa ne pensate del gesto di questo papà che ha provato in tutti i modi a difendere la figlia e in generale del caso? Può una famiglia arrendersi? E la figlia, cosa ricorderà di tutto questo?
Noi vi lasciamo con la storia di un papà eroe durante l’attentato di Manchester.