Dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma una guida per i genitori sulle dipendenze in cui possono incorrere i figli. Alcol, droga, sigarette, giochi d’azzardo e online sono i fattori di rischio per gli adolescenti, oggi sempre più esposti al rischio di dipendenze vecchie e nuove. La guida dell’Ospedale Bambino Gesù vuole essere di aiuto ai genitori nel riconoscere le dipendenze ed affrontarle.
La guida dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma sulle dipendenze negli adolescenti è contenuta del nuovo numero di A scuola di salute. Si tratta di un magazine multimediale realizzato dall’Istituto per la Salute del Bambino Gesù e destinato ai genitori.
Durante la crescita i ragazzi possono andare incontro a numerose dipendenze, anche nuove, che per i genitori sono difficili da affrontare. Può capitare che non vengano subito riconosciute e quando accade i genitori si trovino in grosse difficoltà su come agire per aiutare i figli, evitando di compromettere il rapporto con loro e allontanandoli, peggiorando le cose.
La guida del Bambino Gesù si propone di dare un valido aiuto ai genitori, con i consigli degli esperti su come comportarsi in situazioni difficili e delicate come le dipendenze da droga, alcol e altro nei figli adolescenti. Gli specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù descrivono ciascuna indipendenza e offrono consigli specifici su come affrontare il singolo caso.
La guida A scuola di salute è il magazine digitale mensile dell’Istituto per la salute dell’Ospedale Bambino Gesù. Si propone di informare genitori e insegnanti, con un linguaggio semplice, sui temi di base della pediatria. I contenuti sono dedicati alla salute dei bambini e ragazzi, con approfondimenti sulla crescita e le risposte alle domande di base che di solito vengono rivolte dai genitori al pediatra.
Nell’ultimo numero di dicembre, la guida affronta le varie dipendenze negli adolescenti una per una, con i consigli specifici su come affrontarla.
Infografica dell’Ospedale Bambino Gesù sulle dipendenze nei ragazzi.
L’Osservatorio Europeo delle droghe e delle Tossicodipendenze del 2017 afferma che la cannabis è la sostanza stupefacente più consumata nel mondo e viene assunta con il fumo. Ne hanno fatto uso in Europa 87,7 milioni di persone e di questi, 17,1 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni hanno dichiarato di averne fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. Sono più i ragazzi delle ragazze a farne uso, in rapporto di 2 a 1. Una ricerca pubblicata su The Lancet Psychiatry nel 2014 sostiene che il 17% dei consumatori adolescenti di cannabis ne diventa dipendente, una percentuale che aumenta fino alla metà quando viene consumata quotidianamente.
La cannabis è popolare per i suoi effetti euforizzanti, per la sensazione di spazio alterato che dà, con il tempo che appare rallentato, l’attenzione a nuovi dettagli e le esperienze del distacco da sé e dalla realtà. Tuttavia, la cannabis attraverso il fumo danneggia il sistema cardio-respiratorio, mentre il suo più importante principio attivo, il delta 9 tetraidrocannabinolo (THC), agisce su diverse zone del cervello causando effetti negativi:
L’assunzione di cannabis altera le capacità di giudizio, con il rischio di comportamenti pericolosi, altera l’umore e può provocare stati d’ansia fino al panico e stati psicotici, come deliri e allucinazioni.
L’uso di marijuana durante adolescenza è stato associato ad un aumentato rischio di sviluppare futuri disturbi psichiatrici, soprattutto disturbi depressivi e psicotici, se il consumo abituale avviene prima dei 16 anni, epoca in cui il cervello è ancora in fase di sviluppo.
Per i genitori i segnali nei ragazzi che indicano un consumo di cannabis sono:
Quando i genitori scoprono che i figli fanno uso di cannabis, devono mettersi al loro fianco e parlargli, evitando atteggiamenti giudicanti e repressivi che ottengono l’effetto contrario. I genitori devono provare a consigliare ai figli altri modi, più sani, per rilassarsi.
Il consumo di alcol è molto frequente nell’adolescenza, nonostante gli esperti raccomandino l’astensione totale fino a 16 anni, perché prima di questa età l’organismo non è in grado di metabolizzarlo correttamente. L’età del consumo si è abbassata molto, del resto l’alcol è la sostanza che crea dipendenza più facile da trovare. Vino, birra e altri alcolici sono sulle tavole di tutte le case e nelle feste dei ragazzi se ne trovano in gran quantità. Anche se è vietato vendere alcol ai minorenni, non è difficile per i ragazzi procurarselo. Basta mandare un maggiorenne a comprarlo al supermercato, dove costa meno.
I ragazzi, anche molto giovani, bevono tutti i tipi di bevande alcoliche, anche superalcolici. Un fenomeno molto pericoloso che si è diffuso negli ultimi anni è il “binge drinking“, il consumo di una gran quantità di alcol in diverse bevande, una dietro l’altra, tutte in una volta, anche mischiando diversi tipi di alcolici. Un comportamento molto rischioso, responsabile di diversi casi di coma etilico anche tra i giovanissimi.
L’alcol viene consumato dagli adolescenti soprattutto in compagnia, aiuta a sentirsi parte di un gruppo e più disinvolti, in una età in cui i ragazzi sono esposti ad ansie e paure e temono soprattutto di non essere accettati dagli amici. L’assunzione continua di alcol, tuttavia, rischia di alterare lo stato psico-fisico e nei ragazzi in sviluppo può interferire sulla crescita, oltre ad avere a lungo termine effetti dannosi sul cervello.
I genitori possono accorgersi facilmente del consumo e abuso di alcol nei figli dallo stato alterato, dal cattivo odore e da altri segnali di disturbi del comportamento. Per prima cosa devono chiedersi cosa spinga i figli a consumare alcol, perché l’assunzione regolare e l’abuso di alcol possono essere all’origine di altri problemi. I genitori devono parlare con i ragazzi, senza giudicarli, e informarli dei rischi del consumo di alcol.
I ragazzi oggi passano molto tempo con videogiochi e giochi online che trovano in gran quantità su computer, smartphone e tablet, come app, integrati ai social o sul web. Molti di questi giochi sono gratuiti e spesso così coinvolgenti da creare dipendenza. Molti genitori di oggi quando erano ragazzi trovavano i videogiochi nelle sale giochi dove bisognava comprare i gettoni per giocare, poi si sono diffusi i giochi da pc e console, ma l’offerta non era così vasta come oggi. Ecco perché la dipendenza da videogiochi oggi è diventato un problema molto serio.
La dipendenza dai giochi online può essere collegata ad una più ampia dipendenza da Internet, una condizione sempre più frequente e di cui siamo più volte occupati. La dipendenza dai giochi può riguardare anche i giochi d’azzardo sempre più facili da trovare online e sui social e che può portare al rischio di spendere somme ingenti di denaro. Tra le altre dipendenze online ci sono:
Si può parlare di dipendenza dai giochi e dalle altre attività online quando le aree del cervello che controllano il desiderio si attivano come nel caso di abuso di sostanze e quando ricorrono questi tre elementi:
I rischi della dipendenza dai giochi e dalle attività online sono l’isolamento e il ritiro sociale dovuto al totale assorbimento nei mondi virtuali. I ragazzi immersi a lungo nei mondi virtuali possono perdere il senso della realtà e sviluppare sintomi dissociativi. Gli altri rischi sono i disturbi dell’umore, squilibri emotivi che alla lunga possono portare anche all’abuso di sostanze. Inoltre, passare molto tempo fermi e seduti per stare online può portare anche all’obesità.
La dipendenza dai giochi online si manifesta con disturbi del comportamento e dell’umore, ansia, irritabilità e tristezza se i ragazzi non possono giocare e totale assorbimento al gioco con disinteresse per tutto il resto quando i ragazzi sono impegnati a giocare. Inoltre i ragazzi tendono a mentire sul tempo effettivo impiegato nel gioco.
La dipendenza dai giochi online è sempre più diffusa e i genitori per affrontarla, oltre a parlare con i figli come nei casi sopra, possono affidarsi a psicologi e centri specializzati, che aiutano i ragazzi e le loro famiglie. Questo tipo di dipendenza non va sottovalutata, perché può avere conseguenze psicopatologiche gravi e richiede uno specifico intervento terapeutico.
Una forma di dipendenza molto comune tra i ragazzi, da diverse generazioni, è quella dalle sigarette. Moltissimi fumatori hanno iniziato a fumare giovanissimi e tra i primi comportamenti trasgressivi dei ragazzi c’è proprio il fumo di sigarette. La dipendenza, secondo gli esperti, può essere di tre tipi:
Per molti ragazzi il fumo è un rito di passaggio, il momento in cui si smette di essere bambini e si diventa grandi. I ragazzi iniziano a costruirsi una nuova identità. Come l’alcol, il fumo può aiutare i ragazzi ad inserirsi nel gruppo di amici e a sentirsi più disinvolti.
Il fumo di sigarette ha sempre effetti dannosi per la salute, occorre tuttavia distinguere il consumo saltuario dall’abuso. In quest’ultimo caso abbiamo una vera e propria dipendenza da fumo che può influire negativamente nella vita e negli impegni dell’adolescente.
Anche in questo caso i genitori non devono rimproverare né giudicare i ragazzi, ma provare a parlare con loro e mettersi in ascolto. Occorre infatti capire se il fumo è segnale di un disagio nell’adolescente, una forma di automedicamento per alleviare un problema più grave o anche una richiesta implicita di aiuto. In questi casi i genitori devono trovare con i figli una nuova forma di benessere, anche con l’aiuto di un terapeuta. Inoltre, se non volete che i vostri figli fumino sigarette dovete dare voi per primi il buon esempio.
Infine una forma di dipendenza molto grave e sempre più diffusa nei ragazzi è quella dal gioco d’azzardo. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza il 20% dei ragazzi italiani fra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse, mentre il 25% dei più piccoli, in età compresa fra i 7 e i 9 anni, usa la paghetta per gratta e vinci e lotterie. I rischi della dipendenza dal gioco d’azzardo possono venire dal mondo esterno, ma anche dall’interno della famiglia. Nemmeno i più piccoli scampano a questo pericolo a causa delle app di smartphone e tablet, come abbiamo visto.
La dipendenza dal gioco d’azzardo nei ragazzi può avere varie origini, di natura personale o sociale. Si tratta di uan dipendenza molto simile a quella da sostanze, con disturbi come:
Il gioco d’azzardo è sempre più diffuso tra i ragazzi, agevolato dalle caratteristiche psicologiche dell’adolescenza, come impulsività e la ricerca di nuove sensazioni. Il gioco d’azzardo diventa pericoloso, quando il ragazzo perde il controllo, non riuscendo più a darsi dei limiti nel tempo trascorso e nel denaro speso a giocare. Con il rischio di trascurare la scuola e gli amici.
La guida multemediale è disponibile sull’edicola virtuale Issuu per la consultazione. Oppure si può scaricare in formato pdf.
Che ne pensate di questa guida unimamme? La consulterete?
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