Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di un bimbo coraggioso che ha combattuto con tutto se stesso per conoscere la sorellina.
Bailey Cooper si è ammalato per la prima volta nell’estate del 2016 e dopo una serie di test gli è stato diagnosticato il linfoma di Non-Hodgkin.
Purtroppo quando gli è stato diagnosticato il cancro era già arrivato al terzo stadio.
I dottori l’hanno curato con la chemioterapia e gli steroidi, ottimisti che il trattamento potesse funzionare.
Nel febbraio del 2017 il cancro è andato in remissione e il bimbo è tornato alla sua vita di sempre, facendo controlli ogni tre mesi.
Durante le vacanze pasquali la famiglia ha ricevuto una chiamata dall’ospedale: il cancro era tornato.
Secondo i dottori il piccolo aveva il 70% di chances di sopravvivere, Bailey ha affrontato anche un trapianto di cellule staminali.
Purtroppo in agosto i medici hanno informato la famiglia che non rimaneva più molto da fare.
Il cancro si era diffuso rapidamente nei polmoni, nel fegato, nello stomaco.
“Sarò il suo angelo custode“ ha detto il bimbo riferendosi alla sorellina.
I medici però non pensavano che avrebbe superato Natale.
“Non pensavamo che ne avrebbe avuto ancora per molto ma era determinato a conoscere la sua sorellina” ha dichiarato la mamma sul Daily Mail.
Il padre ricorda che secondo i dottori Bailey sarebbe morto prima di incontrarla.
“Ma lui non l’ha fatto, ha combattuto e mentre andavamo in ospedale ha detto di volerla chiamare Millie”.
Così si è arrivati a fine novembre ed è nata la piccola Millie.
“Lui l’ha abbracciata e ha fatto tutto quello che farebbe un fratello maggiore, l’ha cambiata, le ha fatto il bagno, ha cantato per lei”.
Purtroppo dopo aver incontrato la sorellina le condizioni di Bailey sono peggiorate.
Nonostante la famiglia pensasse che il bimbo non avrebbe passato il Natale l’hanno incoraggiato a scrivere una lista di regali.
Sapendo che stava morendo Baily ha preparato il funerale e ha chiesto che tutti partecipassero vestiti da supereroi.
Infine ha detto hai genitori: “siete autorizzati a piangere solo per 20 minuti, vi dovete prendere cura di Riley e Millie”.
“Alle 11.45 della domenica mattina di Natale noi eravamo al suo fianco. Gli abbiamo detto: è tempo di andare Bailey, fermati”.
I genitori aggiungono che quando gli hanno detto questo ha esalato l’ultimo respiro e gli è scesa una lacrima.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa commovente storia?
Noi vi lasciamo con la storia di un bimbo salvato da un tumore infantile non diagnosticato.
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