Unimamme, la storia di Louisa è una drammatica vicenda il cui esito si sarebbe potuto evitare.
Nel giugno del 2008 Louisa Foster ha fatto un pap test che, successivamente, è stato inviato presso un istituto di Sheffield per le analisi.
I risultati vennero archiviati come normali, anche se non lo erano, e tre anni dopo la donna diede alla luce il suo secondogenito Caspar.
Dopo il parto la donna ha iniziato ad avvertire dolore e disagio. I medici le dissero che si trattava di un’infezione e le diedero degli antibiotici.
La donna però continuava ad avere i sintomi di un cancro alla cervice, come la perdita di peso e un grave dolore alla schiena, alla zona del bacino e all’addome.
Infine, dopo aver fatto ulteriori esami nell’aprile del 2011 le è stato diagnosticato un cancro alla cervice.
Purtroppo già alla fine del 2012 il cancro era incurabile e nel giugno del 2013 la donna è morta.
“I medici sostenevano che i sintomi di Louisa fossero legati alla gravidanza” ricorda suo marito sul Daily Mail “noi ci siamo fidati della loro opinione, ma è solo ora che capiamo che il loro compito era stato reso difficile per il fatto che si riferivano a informazioni non corrette”.
Lo Sheffield Teaching Hospitals NHS Foundation Trust ha ammesso che se i risultati del suo pap test fossero stati denunciati come anormali la donna avrebbe fatto accertamenti, anzi, c’è di più “con gli appropriati accertamenti non avrebbe nemmeno sviluppato il cancro alla cervice”.
“Louisa era una persona bellissima e molto amorevole, era una grande mamme e mi manca ogni giorno. Vedere la sua salute deteriorarsi a causa del cancro è stata una cosa da spezzare il cuore” ammette il marito.
L’uomo aggiunge che nonostante il cancro le causasse un grande dolore Louisa ha sempre cercato di rimanere positiva, fino alla fine. “Era più preoccupata del benessere degli altri, specialmente quello dei nostri due figli: Poppy e Caspar”.
“Louisa non sperimenterà mai l’esperienza degli alti e bassi di crescere i nostri figli o di celebrare le pietre miliari di Poppy e Caspar che devono superare gli esami, andare all’università e ottenere il loro primo lavoro”.
Il marito di Louisa sostiene che lui e la sua famiglia hanno pagato il prezzo più alto per la negligenza altrui.
“Se Louisa avesse ricevuto risultati accurati lei avrebbe cercato aiuto e i trattamenti prima che fosse troppo tardi. Mia moglie sarebbe ancora viva e i miei bimbi avrebbero ancora la loro mamma”.
L’uomo ricorda che nessuna donna dovrebbe affrontare il dolore che ha dovuto sopportare la moglie “è importante che se qualche donna sente di avere dei sintomi legati al tumore della cervice cerchi subito consulto medico. Spero che nessuna famiglia soffra la devastazione affrontata dalla nostra”.
Ora Irwin Mitchell, il marito di Louisa sta lavorando con lo Sheffield Teaching Hospitals NHS Foundation Trust per un accordo legale.
Unimamme, voi cosa ne pensate di quanto accaduto a questa famiglia?
Noi vi lasciamo con la storia di un’altra donna che poteva salvarsi dal tumore alla cervice.
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