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Attualità

La mamma di un bimbo ”condannato” dai giudici: mio figlio ha bisogno d’amore

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Maria Sole Bosaia

Unimamme, oggi vi parliamo di un caso che ci ricorda la storia del piccolo Charlie Gard, una vicenda che, come tristemente ricorderete, aveva commosso tutto il mondo.

Un bambino con danni cerebrali nelle mani dei giudici

Isaiah Haastrup di soli 11 mesi, presto vedrà gli strumenti medici che gli consentono di sopravvivere, staccati per sempre, a dispetto delle proteste dei genitori.

Il piccino, purtroppo, ha subito danni “catastrofici”al cervello durante la nascita e non è in grado di respirare da solo. Una condizioe considerata irreversibile dai dottori.

I suoi genitori Takesha Thomas e Lanre Haastrup però non sono d’accordo con il parere medico e quello dei giudici, perché secondo loro il figlio mostra segni di risposta.

Il giudice MacDonald si è pronunciato, sostenuto dagli specialisti del King’s College Hospital che hanno dichiarato che proseguire le cure sarebbe “futile, gravoso e non nel miglior interesse del bambino”.

Il giudice ha espresso la sua decisione lunedì scorso dopo aver analizzato la decisione dell’Alta Corte di Londra.

I medici dell’ospedale hanno testimoniato che Isaiah aveva un basso livello di coscienza, che non rispondeva agli stimoli.

La mamma però ha detto: “quando gli parlo lui risponde, lentamente, aprendo un occhio”.

“Io vedo un bambino che è ferito. Ha bisogno di amore, ha bisogno di cure, io li ho, posso darglieli”.

“Dire che sta così male da non meritare di continuare a vivere è ingiusto. Non spetta a loro decidere” ha aggiunto la donna sull’Indipendent.

Il padre di Isaiah ha spiegato commosso che alla nascita del figlio si sono verificate delle negligenze mediche e che il suo caso sta venendo esaminato anche sotto questo punto di vista.

“Ci sono stati degli errori, se non fosse stato per quelli ora Isaiah sarebbe con me a dividere un delizioso pranzo, con la sua adorabile mamma, giocando intorno”.

Sempre il padre di Isaiah ha accusato i vertici dell’ospedale che secondo loro era tutto sotto controllo ma di non aver considerato i punto di vista suo e della moglie.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questo nuovo caso in cui il parere dei giudici contrasta con quello dei genitori del bambino in questione, come Charlie Gard?

 

Maria Sole Bosaia

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