Unimamme, oggi condividiamo la storia di una mamma e del suo parto, che non è riuscito come si aspettava.
La mamma Cecily Dantam non ricorda con piacere il parto di sua figlia Lorelei “è stato un incubo, la sua nascita è stata un trauma”.
La donna ricorda che il 26 novembre 2016 lei e suo marito si sono recati presso l’University Medical Center.
I problemi, secondo loro, sono cominciati quando un’ostetrica ha deciso di usare un uncino amniotico per rompere le acque.
“Questa è una sacca resistente,oh mio Dio è dura… continuava a spingere” ha raccontato la mamma di Lorelei.
Paul Dantam ha aggiunto che l’ostetrica ha cercato di rompere le acque con l’uncino per un po’ “ha trascorso 5 – 10 minuti a spingere l’uncino e a dirci che erano le acque più dure che avesse mai sentito”.
Dopo il parto le ostetriche hanno portato via la bimba per il bagnetto e successivamente presso il reparto di rianimazione pediatrica.
Quando la mamma di Lorelai ha visto per la prima volta la testa della figlia è rimasta sconvolta: “mi è caduto il cuore”.
I medici hanno spiegato ai genitori che la piccola aveva difficoltà a respirare perché aveva aspirato fluido amniotico.
“Non sapevano perché era successo, forse per via del trauma della nascita”.
Secondo i genitori della piccina il trauma della nascita è stato causato dagli sfregi sulla sua testa, determinati dall’uncino usato dall’ostetrica.
“Ho chiesto diverse volte se era stato il trauma del travaglio che aveva determinato l’aspirazione del fluido, quanti sfregi sulla testa di un bambino vogliono dire trauma?” ha aggiunto il padre della bimba su The Stir.
Successivamente l’ospedale, in una lettera, ha scritto che Lorelei era stata ammessa in rianimazione per un basso livello di ossigeno.
“Io voglio delle scuse, non voglio pagare per una ferita inferta a mia figlia dallo staff dell’ospedale. Non mi sembra giusto”.
“L’ospedale ha detto che l’ostetrica sbagliata è stata nominata come colei che ha praticato la procedura e che questa ostetrica non era presente. Per favore cessate le minacce e comunicazioni verso questa persona.
Mamme in stato di gravidanza fate attenzione se prevedete di partorire al Vanderbilt.
Quando l’ostetrica stava rompendo le mie acque in realtà stava graffiando la testa di mia figlia con un uncino.
I graffi sono incredibilmente profondi.Questa osterica non si è più mostrata dopo il parto.
Hanno portato via mia figlia per lavarla, cosa che le ha fatto venire l’ipotermia e poi l’hanno messa in pericolo con bassi livelli di ossigeno e hanno dovuto ammetterla in rianimazione.
Poi hanno detto che stava bene, che il basso livello di ossigeno era dovuto al parto.
Ho trascorso due giorni a cullarla lungo il corridoio del reparto con i punti dentro di me perché non c’erano abbastanza sedie a rotelle.
Dopo la visita dei parenti si sono rifiutati di ammettere ciò che era accaduto e di ridurci il conto. Non si sono scusati a parte un generico “ci dispiace che tu sia triste” via lettera .
E io dovrei pagare per questo trattamento.
Mi domando se qualcun altro ha avuto un trattamento simile.
Ps: non è perché si trattava di un’infermiera osterica, ci sono favolose ostetriche là fuori.”
La mamma di Lorelei ha scritto tutto questo in un post su Facebook.
Il post ha ricevuto 3,6 mila Like e 5274 condivisioni, diventando virale.
La capo ostetrica ha spiegato però che gli sfregi alla testa possono capitare “non è da considerarsi negligenza, non è scarsa cura, è qualcosa che capita durante la rottura della membrana”.
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