Unimamme, i pedofili trovano sempre nuovi modi per diffondere i loro osceni materiali, aiutati, purtroppo, dall’odierna tecnologia.
Pornografia online: il caso Facebook
Migliaia di utenti di Facebook sono rimasti sconvolti vedendo comparire tra i loro messaggi della App Facebook Messanger un video pedopornografico in cui una bambina veniva sessualmente abusata.
Gli utenti si sono ovviamente chiesti come questo fosse stato possibile mentre la polizia ha avviato subito un’indagine per trovare il pedofilo presente nel filmato e salvare la bambina da ulteriori violenze.
Nel link sottostante il filmato si invitavano gli internauti a diffondere il filmato per trovare più in fretta la vittima e il perpetratore.
Purtroppo considerato il fatto che 1,2 milioni di persone usano Facebook, quando sono intervenuti i tecnici per fermare la diffusione del filmato questo era già stato condiviso migliaia di volte.
Successive indagini hanno fatto emergere che il video non era stato precendemente caricato su Facebook quindi il software che blocca immediatamente i contenuti non poteva entrare in funzione.
A ogni modo il pedofilo presente nel video è stato poi identificato, il suo profilo Facebook e quello Instagram sono stati cancellati.
Nel frattempo anche la polizia ha cercato di identificare l’uomo.
Il pedofilo era Germaine Moore, un quarantaquattrenne residente in Alabama che alla fine si è costituito.
La bambina di 6 anni, vittima del pedofilo ora si trova al sicuro. Brooke Walker, comandante della task force per i crimini su internet contro i bambini, ha dichiarato: “ha una lunga strada davanti, questa povera bambina sarà vittimizzata per il resto della vita”.
Germaine Moore ora è accusato di violenza sessuale su un bambino, distribuzione del video della violenza, di crimine sessuale di primo grado.
La fidanzata di Moore, Tonya Hardy, è stata arrestata per non aver voluto collaborare alle indagini.
Secondo il pubblico ministero l’imputato ha abusato sessualmente di alcune bambine dal 2011 al 2017. “le bambine erano sotto la sua custodia, lui era lo zio paterno, si occupava di loro mentre la mamma lavorava”.
Per la distribuzione di questo filmato è già stato arrestato un altro uomo e si attendono altri arresti.
Qualora trovaste in bacheca o vedeste su Facebook immagini e filmati con bambini che subiscono violenze sessuali, non fate l’errore di condividerlo per “provare” ad individuare la vittima o il maniaco.
Ecco cosa dovete fare:
- contattare immediatamente la polizia
- segnalare le immagini offensive a Facebook
Immagini di questo tipo sono contrarie alle linee guida di Facebook e quindi non si devono condividere e diffondere.
Le forze di polizia spiegano: “se ricevete un video di questo tipo non spaventatevi, non pensate che verremo ad arrestarvi. Cancellatelo“.
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda raccontata su Al.com
Noi vi lasciamo con un approfondimento sulla pedofilia online.