Tanto sono piccolo e non mi possono fare niente”: parla uno dei bulli che lanciava sassi sulle auto

Unimamme, oggi ci parliamo di una storia che sicuramente colpirà tutti i genitori che la leggeranno, perché nessuno vorrebbe, un giorno, dover aprire la porta ai carabinieri che vogliono portare in caserma un bambino.

Sassi dal cavalcavia

E’ tornato l’incubo dei sassi dal cavalcavia. Ma nessuno poteva immaginare che questa volta i criminali che hanno messo in seri pericolo la vita di ignari automobilisti che viaggiavano sull’autostrada Torino-Aosta fossero di fatto dei bambini convinti di poter rimanere impuniti proprio per la loro giovanissima età.

Uno dei cosiddetti “bulli del cavalcavia”, che ha soltanto 11 anni, intervistato da alcuni giornalisti si è mostrato strafottente e ha parlato così di quanto fatto: “A me non importa se i Carabinieri mi hanno portato in caserma, tanto sono piccolo e non mi possono fare niente. Quando li ho visti mi sono messo a ridere –  dice -.

E poi non volevamo fare male a nessuno. Non abbiamo mirato alle macchine. Io non le tiravo di sotto le pietre, ma mi sono preso la colpa perché alla fine eravamo tutti insieme.

Siamo usciti in bicicletta quel pomeriggio e siamo arrivati al cavalcavia  per prendere in giro questo signore (un uomo di 40 anni con problemi psichici presente anche lui sul posto, n.d.r.) che era con noi abbiamo cominciato a lanciarci sassolini, ma tra di noi.

Poi uno è finito di sotto ed è venuta l’idea di lanciare le pietre sull’autostrada. Ma non per prendere le macchine. Davvero è morta della gente in passato? Ma i nostri sassi erano piccoli”.

Lui e il suo complice di 12 anni lo facevano spesso quel folle gioco di lanciare sassi dal cavalcavia. Forse prima non avevano colpito nessuno o nessuno si era fermato per denunciarli. Ora però hanno rischiato di provocare davvero una tragedia, ma evidentemente sembrano non rendersene conto. Nell’auto colpita c’era una ragazza  milanese di 29 anni che stava andando a lavorare come educatrice.

Non ha riportato ferite, ma lo spavento è stato tantissimo. “Poco prima che io passassi sotto il cavalcavia, vicino allo svincolo di Volpiano, li ho visti alzare le braccia e lanciare alcune pietre” ha spiegato ai Carabinieri.

Oltre al bambino ha parlato ai giornalisti anche sua madre: “Quanti grattacapi questo ragazzo. A scuola è bravissimo, ottimi voti, ma la condotta proprio non va. Ne combina sempre una e questa volta poteva davvero fare male a qualcuno. È questo che deve capire adesso. Deve capire quello che ha fatto. E anche io ci penso tanto perché come mamma, di fronte a un fatto del genere, ti chiedi dove hai sbagliato  – dice la donna -. Forse ho viziato troppo i miei figli. Anche io ero ribelle da giovane ma non così”.

Tra l’altro nonostante la giovanissima età pare che l’undicenne fosse già noto ai Carabinieri per vari episodi di vandalismo e bullismo commessi sempre in zona già da diverso tempo.

Noi vi lasciamo con un suggerimento per la disciplina dei figli.

F.B.

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