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Attualità

Un bambino abbandonato con il cordone ombelicale ancora attaccato trova una famiglia speciale (FOTO)

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Maria Sole Bosaia

Unimamme, oggi vi parliamo di una splendida storia di adozione.

Adozione di un bambino abbondonato: una mamma racconta tutta la storia

Una mamma, in occasione del secondo compleanno del suo bambino ha deciso di condividere la vicenda che ha portato all’adozione di suo figlio.

“Il nostro cammino verso il piccolo W. è iniziato nell’ottobre del 2014 dopo un trasferimento di famiglia dal Texas a Pittsburgh all’Oklahoma.

Io e Todd sapevamo che volevamo altri bambini ed entrambi eravamo orientati verso l’adozione e sapevamo che questo era una parte del nostro viaggio. Non sapevamo niente dello straordinario miracolo che Dio aveva in serbo per la nostra famiglia.”

Il 25 novembre l’agenzia di adozioni ha chiamato chiedendo se Amy e il marito Todd potessero passare a firmare dei documenti. La coppia era impegnata a preparare i bagagli per il viaggio al lago in programma per il Giorno del Ringraziamento.

Così Amy ha chiesto se lei e il marito potessero passare dopo le feste, ma il personale dell’agenzia ha ribadito l’urgenza e la necessità di passare il prima possibile.

“Ho lasciato Todd e i ragazzi a casa a continuare a fare i bagagli e sono corsa a occuparmi dei documenti.”

Mentre Amy stava per uscire Todd le ha comunicato che in tv stavano dicendo che un bambino appena nato era stato lasciato presso un istituto di cure urgenti con il cordone ombelicale ancora attaccato. La sua mamma non poteva occuparsi di lui perché era senza tetto.

“Questa è una delle cose più tristi mai sentite. Pensi che possa essere il nostro bambino?” Todd ha risposto: “ne dubito, probabilmente questo bimbo sarà malato”. Così sono uscita per prendere i documenti.

Non sapevamo che in quel mezzo miglio che ci separava dall’agenzia la nostra vita stava per essere benedetta al di là di ogni comprensione.

Quando sono arrivata in agenzia mi sono accorta che tutti avevano pianto e che l’unica cosa a cui erano interessati era il fatto che Todd non ci fosse. Io ho pensato il peggio, che qualcosa fosse andato storto con i nostri documenti e quindi alla fine ho chiesto: “va tutto bene?” In quel momento mi hanno dato un pezzo di giornale in cui ho letto il titolo: “donna lascia un neonato alla clinica di Tulsa”.

 

“Oh mio Dio. Todd me ne ha appena parlato” ho esclamato.

“Non dovete più firmare documenti, vi sta attendendo nel reparto di rianimazione neonatale, lui è vostro”.

“Non ci sono parole per esprimere tutte le emozioni provate in quel momento. Mi hanno detto che volevano che fossimo entrambi presenti per dirci che la nostra compatibilità con W era opera di Dio. Per questo erano emotivi e piangevano. Avevano assistito al manifestarsi di Dio. Anche adesso questo pensiero porta la pelle d’oca e lacrime. Ci rende immensamente felici il fatto che Dio avesse scelto noi per essere i suoi genitori”.

Così Amy, sopraffatta delle emozioni, è tornata a casa e ha mostrato il pezzo di giornale al marito: “lui è nostro, ci sta aspettando”.

I piani della famiglia di Amy e Todd sono cambiati completamente. Hanno comprato un pupazzo e una coperta, poi si sono diretti in ospedale. Hanno deciso in fretta un nome che piacesse a tutti. Incontrare il figlio non è stato semplice perché le infermiere non erano informate degli ultimi sviluppi, ma alla fine ce l’hanno fatta.

“Quando alla fine l’abbiamo raggiunto abbiamo capito subito che era nostro. Era così perfetto! Non era il più sano dei bambini ma ce la stava mettendo tutta rispetto a quanto stava attraversando. Sulla targa c’era scritto: Bambino Sconosciuto, cosa che ci ha spezzato il cuore, ma non è rimasta lì a lungo.”

I figli più grandi hanno usato i fogli delle  infermiere per decorare il nome del bimbo e la sua postazione.

Poi Amy e Todd si sono dedicati al processo di adozione.

Il giorno del Ringraziamento è stato uno di quelli da ricordare. W era ufficiamente nostro l’11 novembre 2016 e il giorno dopo la nostra tribù ha celebrato il Ringraziamento mentre W si trasformava nel Selvaggio Uno.

W è un bambino speciale, è il bimbo più sano, più felice più pieno di vita di tutti i bimbi di 2 anni.

Ha portato tanta gioia e felicità alla nostra famiglia. Dio ha spostato tante alte montagne per allineare i nostri percorsi, è stato un bel modo per ricordare che i piani del Signore sono migliori di quel che avremmo potuto immaginare.

Vogliamo che tutte le persone che hanno pregato per noi sappiano che le nostre preghiere sono state esaudite prima che potessimo menzionarle. Dio aveva grandi piani per il nostro piccolo Tornado e noi siamo grati di essere insieme per la cavalcata”.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questa storia a lieto fine raccontata su Through My Eyes?

Noi vi lasciamo con il racconto di come una giovanissima mamma ha deciso di dare in adozione suo figlio.

 

Maria Sole Bosaia

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