Unimamme, oggi vi parliamo del caso di un bambino che purtroppo ha avuto serie complicazioni a seguito dell’influenza.
La sua mamma ha raccontato tutto in un lungo messaggio su Facebook, dove ha aggiornato costantemente la situazione.
Tutto è cominciato un sabato con il naso che colava e un molare che stava spuntando. Così la mamma di Jase ha pensato che il malessere fosse dovuto ai denti.
Purtroppo le condizioni del bimbo sono peggiorate, la febbre è aumentata e anche la tosse.
Lunedì mattina il bimbo era letargico, la tosse era aumentata, come la febbre, così i genitori l’hanno portato dal pediatra che ha consigliato il ricovero.
Il giorno seguente Jase ha iniziato a vomitare, non riusciva a uscire dal letto, la tosse era peggiorata ancora e il bimbo era molto letargico, aveva anche problemi respiratori.
Le sue condizioni continuavano a peggiorare, la saturazione dell’ossigeno diminuiva.
Jase ha iniziato a gridare dal dolore quando lo toccavano.
Mercoledì mattina Jase è stato trasferito e messo sotto una macchina bypass per aiutarlo a muovere l’ossigeno. “Era difficile da gestire, era turbato dalla maschera che doveva indossare, piangeva perché voleva l’acqua, andava in panico per niente. Alla fine i medici gli hanno dato dei sedativi per rilassarsi. Lo abbiamo visto lottare, andare in panico, gridare, piangere, colpire, mentre i suoi numero vitali declinavano”.
Nel corso delle 12 ore successive Jase è stato sottoposto a ventilazione assistita ed è stata posta una notevole pressione sui suoi polmoni.
I medici gli hanno dovuto indurre il coma in modo che non sentisse nulla di ciò che veniva fatto. Inoltre il coma garantiva che non si sarebbe mosso durante le procedure.
La sua famiglia poteva vederlo solo per brevi momenti durante le cure, perché la stanza era già abbastanza affollata dal personale e dai macchinari. “Non c’era fisicamente spazio per muoversi e non essere d’intralcio”.
Venerdi 2 febbraio: “Questa è una della macchine che stanno guarendo nostro figlio. Ieri e oggi sono stati privi di eventi. Jase sta mostrando alcuni segni di miglioramento. Prenderemo queste piccole vittorie. Le statistiche sembrano buone, la pressione sanguigna sta migliorando. Anche l’EEG sembra andare bene e non ci sono segni di convulsioni. I livelli di O2 sembrano ottimi”.
Sabato 3 febbraio: i medici hanno rimpiazzato il suo tubo con uno più grande per aiutare la suzione del muco nei suoi polmoni. Purtroppo, anche così il ventilatore continuava a fermarsi, il suo cuore ha avuto un’improvvisa aritmia. C’era la possibilità che il bambino avesse un lieve arresto cardiaco.
Il piccolo era ancora in dialisi, ma nel giro di 12 -24 ore i medici sono riusciti a rimoverlo dalla dialisi.
I suoi reni stavano meglio e funzionavano. Piano piano i medici hanno eliminato i farmaci che lo tenevano sedato. “Lui è ancora completamente sedato per non sentire niente, ma inizia a muoversi. Comincia a reagire quando lo tocchiamo o gli parliamo.”
Domenica 4 febbraio: ormai era già da una settimana che Jase combatteva l’influenza. “Sono ancora sconvolta per il fatto che solo una settimana fa il mio piccolo fosse seduto sul mio grembo, giocando a calcio, correndo con il cane e iniziando a mostrare che stava male. Oggi è attaccato a una macchina per il sostegno alla vita”.
I medici sono contenti per i suoi miglioramenti, ma hanno ancora alcune preoccupazioni. “Non sembra più così gonfio, i suoi occhi sembrano stare meglio, il naso, le dita e le dita dei piedi sono quasi tornati normali, la sua linga non pende più al di fuori. “
Lunedì 5: finalmente la mamma può accarezzargli i capelli perché non ci sono più fili.
Martedì 6: i medici hanno deciso di togliere le cannule che collegavano il bimbo dalla macchina per la circolazione extra corporea. Il bimbo però è rimasto sedato e con ventilazione assistita finché i suoi polmoni saranno forti abbastanza per respirare da soli.
I reni stanno lavorando per liberarsi di tutti gli extra fluidi mentre purtroppo i suoi muscoli sono deboli dopo essere stato in coma per una settimana.
Giovedì 8: purtroppo ulteriori test hanno mostrato che l’influenza ha attaccato il cervello e lo stelo del cervello. Questa è una complicazione molto rara dell’influenza. Il piccolo dovrà ricevere alte dosi di steroidi e di pensati antibiotici per combattere l’infiammazione. I medici hanno fatto un tampone per vedere se Jase ha ancora il virus. “Dopo una serie di giorni positivi oggi mi sento come se fossi stata colpita da una mazza da baseball. Più preghiere avremo per aiutare Jase nel recupero e meglio sarà. Grazie”.
La storia di questo bambino è stata raccontata dalla mamma in un messaggio su Facebook nella pagina Abby Kay Burns Amesbury.
I suoi messaggi di aggiornamento hanno ricevuto mille e più Like e centinaia di condivisioni.
Unimamme, cosa ne pensate di questa storia? Non ne parliamo per allarmarvi, ma per rendervi più consapevoli su qualcosa che potrebbe essere sottovalutato.
Noi vi lasciamo con un’altra storia riguardante le complicazioni dell’influenza.
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