Secondo un rapporto del The Black Dog Institute e di Mission Australia i nostri ragazzi sono sempre più infelici. Uno su cinque soffre infatti di disturbi mentali come ansia e depressione.
Inoltre, dalle statistiche emerge che le ragazze sono due volte più inclini dei ragazzi a sperimentare questi disturbi.
Il malessere dei ragazzi è così grande che questi arrivano a ferirsi da soli.
Il dottor Mike Shooter, ex presidente del Royal College of Psychiatrists ha un’idea di cosa manchi in questi ragazzi e ragazze che sembrano avere tutto, in termini di oggetti e comfort, ma che risultano poi essere infelici.
L’esperto sottolinea che secondo lui il problema dell’ansia è aumentato, ma contemporaneamente è più facile riconoscere questo disturbo.
Il dottor Shooter riconosce che i social media hanno parte in questa situazione, ma non sono i principali catalizzatori.
“I figli adolescenti hanno il loro mondo privato nei social media, questo è ciò che riguarda l’adolescenza”.
Se però i genitori fossero in ansia per un uso eccessivo dei social media o per gli effetti negativi dovrebbero intervenire.
L’esperto spiega che molti ragazzi con l’ansia e con tendenze autolesionistiche sono paralizzati. I genitori dovrebbero sempre agire, quindi:
Naturalmente gli adolescenti devono sviluppare le loro capacità cognitive e abilità sociali per diventare adulti, ma i genitori devono fissare dei limiti.
I genitori non dovrebbero avere paura di intromettersi se notano che il figlio è pallido, stanco e abusa dei media.
“Siamo in una società ferocemente competitiva, deludiamo sempre i nostri figli in qualcosa. Dovremmo pensare a modelli educativi diversi, quando cominciano a giocare in modo cooperativo ma non portano a casa una montagna di compiti da fare da aggiungersi alle altre cose che hanno da fare, quando non li sottoponiamo a test per qualsiasi cosa. Considerate che questo può innescare l’ansia”.
Qualcuno potrebbe obiettare che ci troviamo in un periodo di pace dove, nei Paesi Occidentali non ci sono guerre, carestie, ecc… eppure i dati testimoniano che ansia e depressione fioriscono proprio nei periodi di pare.
“Penso che abbia a che fare con lo spirito della comunità, lo stare insieme e con un proposito, qualcosa che è più grande di loro e della lotta individuale”.
Shooter sostiene che il senso di comunità si sia rotto. “Si vedono gli stessi livelli di depressione, solitudine, ansia, nei bimbi della middle class e in quelli delle famiglie povere. I ragazzi trascorrono più tempo al telefono e meno insieme”.
In aggiunta spesso le famiglie non siedono insieme per pranzo e cena, ma lo fanno solo un paio di volte la settimana.
L’esperto sottolinea che bisogna comunque continuare a parlare di problemi mentali e che questo non contribuisce a diffonderli, ma ad averne maggior consapevolezza.
Parlare aiuta.
E infine “se avete figli dovete trascorrere del tempo con loro e fare delle cose con loro. Dovete avere del tempo positivo insieme. Purtroppo pochi genitori hanno quel tempo e questa è una delle cose dietro la crescita dell’ansia nei ragazzi di oggi”.
Unimamme, cosa ne pensate delle considerazioni?
Noi vi lasciamo con altri studi sul disagio giovanile che mostrano come l’80% degli adolescenti soffra di problemi mentali.
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