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Scuola

Maestra fa dimenticare ai bambini videogiochi e cellulari

Published by
Valentina Colmi

I bambini di oggi ricevono il cellulare sempre prima, per non parlare di altri device come il tablet o i giochi elettronici. Così si perdono molto della loro infanzia, che non è più caratterizzata dalla fantasia e dalla creatività, ma dall’essere dipendenti dalla tecnologia.

Un’insegnante di scuola elementare ha invece cercato di invertire la tendenza introducendo in classe i Lego, i famosi mattoncini colorati di cui adesso i suoi alunni di terza non possono fare più a meno.

No ai telefonini, sì ai Lego

Cosa vogliamo come regalo? Una nuova scatola di Lego da portare a scuola” dicono al Corriere i piccoli della terza A della scuola elementare  Marconi di Moncalieri. Grazie ad Annalisa Rovezzi, la loro maestra, i mattoncini hanno sostituito i giochi elettronici nelle loro preferenze da quando l’insegnante ha deciso di introdurli in classe come momento  “didattico-ricreativo” assieme ad altri giochi tradizionali.

Non voglio demonizzare i videogames e nemmeno pretendo che li abbandonino completamente, ma sarebbe bene che tutti i genitori si rendessero conto dell’effetto che hanno sui loro figli. A scuola abbiamo parlato dei rischi legati all’uso prolungato dei videogiochi e, in alcuni casi, sono emersi veri e propri campanelli d’allarme”. Per esempio alcuni bambini – che hanno 8 anni ricordiamocelo – hanno ammesso di svegliarsi di notte per finire una partita o di essere molto nervosi dopo diverse ore passate davanti ad uno schermo, per non parlare di alcuni disturbi fisici ad occhi, mani e piedi dovuti all’uso prolungato dei videogiochi.

I bambini non dovrebbero essere lasciati soli con questi dispositivi e anzi, se qualcuno parla con loro, sanno perfettamente riconoscere gli effetti negativi di tablet e telefonini: Durante le interminabili partite si isolano completamente, non sentono nemmeno le voci dei loro genitori e quando vengono richiamati scoppiano a piangere o hanno reazioni eccessive. Tutto questo con i vecchi giochi non succede”.

Grazie ai Lego i piccoli si cimentano in costruzioni anche molto grandi, facendo magari a gara su chi realizza la casa o il treno più bello, ma sempre in gruppo e in allegria. “Giochi di questo tipo stimolano sicuramente la creatività e la curiosità degli studenti e li abituano a lavorare tutti insieme favorendo la collaborazione e l’interscambio  E questo vale per i Lego come per tanti altri giochi che oggi vengono considerati vecchi e fuori moda. I colori, le diverse forme e dimensioni sviluppano la concentrazione, che tanto manca ai più piccoli e contribuiscono a rafforzare un senso di responsabilità verso la loro nuova creazione. Ma non credo di aver scoperto nulla. Si tratta di consigli e indicazioni presenti nelle vecchie guide didattiche. Spesso, però, ce ne dimentichiamo” dice la maestra. 

Sapete perché ce ne dimentichiamo? Perché è più facile lasciare i bambini davanti ad uno schermo che giocare con loro.

E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di come i videogiochi possano creare dei comportamenti aggressivi. 

Valentina Colmi

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