Unimamme oggi dobbiamo parlarvi di un nuovo fatto di cronaca che proviene da una scuola in cui un genitore ha picchiato un docente.
Pasquale Diana, vicepreside della scuola secondaria L.Murialdò di Foggia è stato selvaggiamente picchiato dal genitore di un suo studente.
L’uomo ha fatto irruzione in aula, ha colpito il professore con un potente pugno al volto e poi, quando questi è caduto a terra, l’ha preso a calci nell’addome.
Una scena violenta svoltasi sotto gli occhi degli alunni presenti in aula, compreso il ragazzo da cui è scaturito tutto.
Il docente infatti aveva rimproverato uno dei suoi alunni, un undicenne, perché all’uscita da scuola spingeva le sue compagne rischiando di farle cadere.
Il professore allora aveva agito tirando il ragazzo per un braccio, allontanandolo dalla folla.
A casa il ragazzino ha raccontato che il professore l’aveva picchiato e così, il giorno seguente, il professore, senza chiedere spiegazioni all’adulto, è piombato in classe deciso a sistemare la faccenda a suon di pugni e calci.
Vista la rapidità dell’accaduto i colleghi del professore non sono riusciti ad evitare l’aggressione, il vicepreside d’altro canto non ha reagito per non spaventare ulteriormente gli studenti.
Quando la scuola è rimasta chiusa per le vacanze di Carnevale si è svolto una riunione del consiglio d’istituto.
I docenti desiderano sensibilizzare l’opinione pubblica nella speranza che quanto accaduto non si ripeta più.
“Siamo tutti sotto choc, siamo spaventati. Se i genitori ci affidano i loro figli è perché devono avere fiducia in noi” dichiara, ancora turbata, la dirigente Idra La Salandra.
Anche il Sindaco di Foggia ha espresso il suo parere: “un episodio inaccettabile che va condannato “senza se e senza ma”.
Questo, putroppo, non è il primo caso in cui un genitore picchia un professore in classe, solo qualche mese fa vi avevamo parlato di Salvatore Busà, picchiato dal genitore di un alunno delle medie.
Gabriella Grilli, referente della scuola Polo di Formazione di Foggia-Ambito 13, sostiene che questi casi si verifiano perché il ruolo dei docenti a scuola è considerato poco autorevole e non l’espressione diretta di un sistema formativo che rappresenta lo Stato.
Da parte sua il professore, che ha ricevuto 30 giorni di prognosi, spiega così il momento dell’aggressione: “non ho reagito perché avevo gli occhi del figlio di chi mi stava aggredendo e dei miei ragazzi addosso. Noi abbiamo fatto tante lezioni sul rispetto delle regole e sul linguaggio non violento, reagendo avrei annullato tutto quello che avevo cercato di insegnare loro e non me lo sarei mai perdonato”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa deplorevole vicenda raccontata su Il Messaggero?
Secondo voi queste violenze si verificano per la mancanza di riconoscimento dell’autorità dei docenti o a causa del delirio iperprotettivo di alcuni genitori?
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