Le immagini straordinarie e commoventi di una donna malata di fibrosi cistica che torna a respirare naturalmente sono quelle mostrate in video bellissimo che pubblichiamo qui sotto. Il video risale a qualche mese fa, ma è diventato virale in questi giorni, condiviso da numerose pagine social e dagli organi di informazione.
Jennifer Jones è una donna americana affetta da fibrosi cistica, una grave malattia genetica che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e quello digerente. Per anni ha vissuto con la malattia senza pensare di averla.
Sin da ragazza soffriva di problemi respiratori, ma la diagnosi si era limitata ad asma e allergie. La fibrosi cistica le è stata diagnosticata solo a 30 anni, quando ha partorito il primo figlio. I problemi di salute di cui aveva sofferto fino a quel momento non erano banali allergie o asma, ma la grave malattia genetica. Una malattia che peggiora con il tempo e non permette di vivere a lungo.
Nel 2016 le condizioni di Jennifer sono peggiorate, così è stato necessario il ricovero in ospedale, in attesa di un trapianto di polmoni. Per lunghi mesi la donna è stata attaccata al respiratore. Poi sono arrivati i polmoni di un donatore e Jennifer è stata sottoposta a trapianto.
L‘intervento ha avuto successo e il momento più emozionate è stato quando i medici hanno staccato la donna dal respiratore per farla respirare naturalmente con i nuovi polmoni. La scena è stata ripresa dal fidanzato Rob Ronnenberg e poi pubblicata su YouTube. Eccola.
Il momento in cui Jennifer inizia timidamente a respirare con i nuovi polmoni e poi sorride è straordinario.
Il video non è stato pubblicato solo per mostrare questo attimo commovente di gioia e di successo della medicina, vuole essere anche e soprattutto un’occasione per sensibilizzare le persone sulla donazione di organi. Con questo video, il fidanzato di Jennifer ha voluto mostrare come cambia la vita di una persona quando riceve una donazione di organi e quanto sia importante donare.
Sul sito web della Lega Italiana Fibrosi Cistica si legge: la fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa. È una patologia multiorgano, che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e quello digerente. È dovuta ad un gene alterato, cioè mutato, chiamato gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator), che determina la produzione di muco eccessivamente denso. Questo muco chiude i bronchi e porta a infezioni respiratorie ripetute, ostruisce il pancreas e impedisce che gli enzimi pancreatici raggiungano l’intestino, di conseguenza i cibi non possono essere digeriti e assimilati.
Il grado di coinvolgimento può differire anche notevolmente da persona a persona, tuttavia la persistenza dell’infezione e dell’infiammazione polmonare, che causa il deterioramento progressivo del tessuto polmonare, è la principale causa di morte nei pazienti affetti da fibrosi cistica.
Le manifestazioni tipiche della malattia sono:
La malattia non danneggia in alcun modo le capacità intellettive e non si manifesta sull’aspetto fisico né alla nascita né in seguito nel corso della vita, per questo viene definita la “malattia invisibile”.
Ogni 2.500-3.000 dei bambini nati in Italia, 1 è affetto da fibrosi cistica , circa 200 nuovi casi all’anno. La malattia colpisce indifferentemente maschi e femmine. Oggi quasi 6.000 bambini, adolescenti e adulti affetti da fibrosi cistica vengono curati nei Centri Specializzati in Italia. Grazie ai continui progressi terapeutici ed assistenziali, oggi il 20% dei pazienti in Italia supera i 36 anni.
Conoscevate questa malattia unimamme?
Vi ricordiamo il nostro articolo sulla ragazza affetta da fibrosi cistica ma felice.
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…
Più batteri che nel gabinetto: un oggetto davvero comune nelle case di chi ha bambini…
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…
Il cibo uccide: in Italia e in Europa ogni anno sono troppi i minori di…
Dire di no è difficile in assoluto e lo è ancor di più al cospetto…