Ci sono certe mattine in cui mi sveglio arrabbiata: arrabbiata per le cose da fare, la giornata da riempire, la stanchezza da fronteggiare. Poi leggo delle storie incredibili, piene di forza e dignità che mi fanno sentire non solo piccola piccola, ma anche stupida. Una di queste è quella di Stefania e di sua figlia Bea, conosciuta sul web come “la bambina di pietra”, un soprannome che in realtà i suoi genitori odiavano e che in realtà non riflette per niente la straordinaria forza di questa piccolina.
Ad agosto Stefania se n’è andata per un tumore al seno, tornato con una recidiva dopo essere già stato sconfitto e proprio nel giorno di San Valentino, Bea ha deciso che era giunto il momento di raggiungere la sua mamma ed è volata via.
Beatrice era affetta da una malattia rara, senza nome. Da quando aveva sei mesi le sue ossa hanno cominciato a calcificarsi e di fatto a renderla prigioniera del suo corpo: ultimamente poteva muovere solo gli occhi e anche quando le sue condizioni si sono aggravate, i medici non hanno potuto intubarla.
Ha combattuto Bea. 7 anni in un corpo che non controlli, che di fatto è una prigione, non sono uno scherzo. Eppure nelle foto che sono state condivise sui social, l’abbiamo sempre vista come una bimba amata, sorridente, che ascoltava le canzoni di Emma Marrone e Ermal Meta, i primi ad aver espresso il proprio cordoglio sui social.
“Beatrice questa sera è volata via. In questo giorno, dedicato agli innamorati, ha deciso di correre ad abbracciare la sua mamma. Saperle insieme sarà la nostra forza.
Il mondo di Bea resterà in assoluto il miglior posto che io abbia mai potuto visitare, per sempre. Zia Sara” si legge sulla pagina Facebook “Il mondo di Bea” che Stefania e il marito Alessandro avevano aperto per cercare di portare a conoscenza la malattia sconosciuta della loro figlia nella speranza di trovare una cura. “Con te è volata via una parte di me😔ti porterò sempre nel cuore ❤TI AMO bambina mia il tuo papà ❤” scrive Alessandro postando una foto in cui e la sua bambina sorridono.
Nei giorni scorsi Bea non era stata bene: aveva difficoltà respiratorie e spesso veniva ricoverata in ospedale. Questa volta evidentemente la crisi è stata più profonda e la piccola – sedata per volontà della famiglia – se n’è andata.
Ora bisognerà inventarsi una realtà nuova. Un modo nuovo di vivere. Non sarà facile: penso a Sara, la sorella di Stefania, ad Alessandro che nel giro di 6 mesi ha perso moglie e figlia, alla nonna. Come si fa ad andare avanti? Questa è la domanda che ci si pone. Come faremo? Perché a noi? La verità è che non c’è una risposta. Non c’è una spiegazione per la quale una famiglia debba soffrire in modo così assurdo. Forse nei momenti più difficili, sarà di sollievo sapere che Stefania e Bea saranno finalmente insieme, libere, in pace. E in qualche modo – per noi che siamo qui increduli, incomprensibile – ce la si farà. Perché la vita, per quanto ingiusta, è sempre più grande di tutto.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di una bambina di 8 anni felice nonostante la malattia rara.
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