Unimamme, oggi vi parliamo della straordinaria storia di due gemelline siamesi, unite per il torso e per parte dei loro cuori.
La loro mamma, Jill Richards, ha dato alla luce le figlie, nel dicembre del 2016, attraverso parto cesareo alla 36° settimana.
Le piccoline: Anna e Hope Richards, pesavano circa 4 e 5 kg. I genitori delle bambine sapevano che le figlie erano congiunte, perché gli ultrasuoni avevano mostrato che le piccine erano unite.
I genitori si sono quindi trasferiti temporaneamente a Houston dove i medici del Texas Children’s Hospital hanno iniziato a studiare un piano per separare le neonate.
Anna e Hope, fin dalla nascita, hanno condiviso fegato e diaframma, restando costantemente in ospedale.
Il caso delle bimbe non era per niente semplice e i primi mesi sono trascorsi su come i medici avrebbero potuto, eventualmente, separare le piccole e che tipo di qualità di vita avrebbero avuto in caso di sopravvivenza.
Prima di procedere alla separazione vera e propria alle piccole è stato applicato un tessuto espandibile sul petto in modo da assicurarsi che le sorelline avessero abbastanza tessuto per coprire il petto durante l’operazione.
Il 13 gennaio di quest’anno, finalmente, sia i medici che le bambine erano pronti a procedere.
“Noi avevamo pregato per questo per due anni” ha detto mamma Jill.
L’operazione, come immaginato, si è rivelata complessa ed è durata 7 ore.
Anna e Hope condividevano un grosso vaso sanguigno che connetteva i loro cuori, parzialmente uniti. I medici hanno quindi hanno dirottato questo vaso sanguigno in modo che nessuna delle gemelle perdesse troppo sangue durante l’operazione.
75 persone hanno lavorato insieme durante l’operazione ad alto rischio.
Il dottor Larry Hollier, capo chirurgo, ha dato il merito del successo alla sua squadra che ha lavorato senza sosta, facendo moltissime simulazioni.
“Sono quel genere di procedure per cui ci si preparare per il peggio e si spera il meglio, noi siamo stati benedetti perché era il miglior scenario possibile”.
Tutto è andato come nelle simulazioni, per fortuna.
“Quando si tratta di bambini congiunti puoi davvero condividere la gioia dei genitori. Quelle bambine hanno più di un anno e sono state unite da sempre, fin dalla nascita la famiglia si è chiesta se sarebbero mai state separate. Non solo è arrivato quel giorno, è arrivata quell’ora, quel minuto. Essere parte di quella grande squadra è sempre speciale”.
Quando le bimbe si sono svegliate dopo l’operazione i genitori e i medici erano entusiasti, perché hanno cominciato subito a cercare di muoversi.
La mamma Jill dichiara: “è una sensazione straordinaria vederle in due letti separati, non potremmo essere più grati alla squadra per aver reso possibile il nostro sogno”.
Sulla pagina di Go Fund Me dove è stata allestita una raccolta fondi per le ingenti spese mediche Jill aggiunge: “le bambine stanno bene data l’estensione dell’operazione che hanno subito. Anna è un po’ più avanti di Hope e non ha più bisogno della ventilazione assistita. Lei è molto attiva e vocale. Hope è ancora sotto ventilazione, ma sta facendo grandi progressi. Potrebbe aver ancora bisogno della ventilazione, un po’ più a lungo, è cambiato tanto nel loro piccolo petto nel giro di 7 ore”.
Il capo dei chirurghi è ottimista sulla situazione delle gemelline, secondo lui avranno una vita lunga e felice. “Per noi è una lezione di umiltà pensare da dove veniamo e dove siamo” conclude Jill.
Unimamme, cosa ne pensate di questa storia raccontata su The Stir?
Noi vi lasciamo con la storia di altre due gemelline straniere salvate grazie a un’operazione.
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