In Italia in molti hanno storto il naso o alzato un sopracciglio i segno di sdegno di fronte alla campagna #metoo, che in Italia è diventata #quellavoltache. Di fronte alle durissime accuse di molestie e violenze da parte di molte attrici nei confronti di Harvey Weinstein, il produttore del cinema indipendente Usa, quello d’autore, colui che ha distribuito “La vita è bella” di Benigni, per capirci, lo scandalo da cui è partito tutto, c’è chi ha definito le denunce tardive e ipocrite, ritenendo che in fondo alle attrici stava bene così, altrimenti avrebbero denunciato prima o si sarebbero rifiutate di sottostare a certi ricatti. Come se la colpa fosse della persona minacciata, abusata e ricattata e non di chi quella violenza la usa contro gli altri, abusando di una posizione di potere fortissima.
Ora, però, senza scomodare più gli scenari americani, che peraltro hanno aperto una nuova strada alle denunce di molestie e portato alle prime pesanti condanne, innescando una vera e propria rivoluzione ormai inarrestabile, fermandoci ad esaminare la situazione italiana ne esce un quadro tanto allarmante quanto desolante di abusi, minacce, molestie e ricatti a sfondo sessuale che colpiscono milioni di donne. I dati sono nero su bianco e ce li fornisce l’Istat, mettendo a tacere tutte le voci che ancora pervicacemente in Italia tendono a sottovalutare il fenomeno delle molestie.
Sulle molestie, gli abusi e i ricatti sessuali in Italia, i dati Istat, riferiti al biennio 2015-2016 parlano chiaro: “Si stima che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita abbiano subito qualche forma di molestia sessuale e si stima che siano 3 milioni 118mila le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni“.
Nell’indagine Istat le molestie includono: molestie verbali, l’esibizionismo, i pedinamenti, le telefonate oscene e le molestie fisiche sessuali.
Si tratta di numeri impressionati, eppure, nonostante tutto in calo rispetto alla rilevazione del 2008-2009, quando tenuto conto delle sole molestie sessuali, le donne che le subirono nei tre anni precedenti alla rilevazione erano state 3 milioni 778mila (18,7%); mentre nei tre anni precedenti al 2015-2016 sono state 2 milioni 578 mila (12,8%). Ciò non elimina comunque la gravità del fenomeno.
Un altro dato gravissimo riguarda le molestie sessuali sul luogo di lavoro. Si stima che siano 1 milione 404mila (8,9%) le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro e sono 425mila (2,7%) negli ultimi tre anni.
Riguardo ai soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro si stima che, nel corso della vita, 1 milione 173mila donne (7,5%) ne sono state vittima per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera.
Negli ultimi tre anni 167mila donne hanno subito ricatti sessuali sul posto di lavoro (l’1,1%); al momento dell’assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) e le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%). Inoltre, la quota maggiore delle vittime lavorava o cercava lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (20%) e in quello del lavoro domestico (18,2%). Nell’11,3% dei casi le donne vittime hanno subito più ricatti dalla stessa persona e il 32,4% dei ricatti viene ripetuto quotidianamente o più volte alla settimana. La grande maggioranza delle vittime (69,6%) ritiene molto o abbastanza grave il ricatto subito. Nonostante questo, nell’80,9% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con alcuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna, inoltre, ha denunciato quanto accaduto alle forze dell’ordine.
Questi dati sono contenuti nel rapporto Istat “Le molestie e i ricatti sessuali sul luogo di lavoro”, anni 2015-2016. L’indagine, effettuata tramite interviste telefoniche e faccia a faccia, ha riguardato donne e uomini dai 14 ai 65 anni. Riguardo ai ricatti sessuali sul lavoro, sono stati rilevati solo quelli subiti dalle donne.
Nell’insieme, le molestie sessuali sulle donne risultano in costante diminuzione dal 1997-98 a oggi: diminuiscono le vittime di esibizionismo, di telefonate oscene, di molestie fisiche e, anche se in misura minore, le vittime di pedinamenti e di molestie verbali. Tuttavia, rispetto al 2008-2009 rimangono stabili i ricatti sessuali sul posto di lavoro subiti nei tre anni precedenti alla rilevazione.
La novità di questa indagine è stata l’aver rilevato per la prima volta anche le molestie a sfondo sessuale subite dagli uomini. Si stima che 3 milioni 754mila uomini siano stati oggetto di molestie sessuali nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%).
Gli autori delle molestie a sfondo sessuale sono nella stragrande maggioranza dei casi uomini. Lo sono:
Le molestie verbali sono la forma più diffusa di abuso, sia nel corso della vita, per il 24% delle donne e per l’8,2% degli uomini, sia nei tre anni precedenti all’indagine.
Le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, sono state subite nel corso della loro vita dal 15,9% delle donne e dal 3,6% degli uomini. Questo tipo di molestie sono perpetrate nella maggior parte dei casi, il 60%, da estranei o da persone che si conoscono solo di vista (15,8%).
Inoltre, il 5% della popolazione tra 14 e 65 anni, pari a 2 milioni di persone, si stima abbia subito atti sessuali contro la propria volontà quando era minorenne:
Le vittime di questi abusi sessuali non ne hanno parlato con nessuno quando si sono verificati:
Nella grande maggioranza dei casi, oltre il 60%, gli abusi sessuali si sono verificati una sola volta, ma per circa un quarto delle vittime si sono ripetuti da 2 a 5 volte. L’autore è stato in prevalenza uno sconosciuto o un conoscente (nel 36,4% e nel 22,4% dei casi); per il 14,8% delle vittime donne e il 7,4% degli uomini l’autore è un parente.
Come commentare unimamme? Siete state anche voi vittime di queste molestie?
Il rapporto Istat completo a questa pagina.
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