Donna incinta al settimo mese contrae la meningite.
Unimamme, oggi vi parliamo della straordinaria storia vissuta da una famiglia toscana, che ha dovuto affrontare l’incubo della meningite.
Protagonista di questa vicenda è la famiglia Marchi, il papà Simone fa l’autista sui pullman, mentre la mamma, Silvia, lavora per un’impresa di pulizie. I Marchi hanno 3 figli: Christian, Jonathan e il piccolo Nicholas, ancora neonato.
Mamma Silvia era solo al settimo mese di gestazione quando ha cominciato a sentire un mal di testa molto forte. La donna aveva anche dolore alle orecchie. A quel punto Simone decide di accompagnare la moglie al pronto soccorso dell’Ospedale Versilia e lì viene subito visitata dal primario Giuseppe Pepe.
La diagnosi lascia tutti allibiti: meningite. Silvia ha la meningite pneumococcica, inoltre è incinta.
A Silvia vengono fatti tutti gli esami del caso, compreso il prelievo del liquor. Una volta accertato al 100% che si tratta di meningite i medici avvertono papà Simone che la donna deve fare un cesareo d’urgenza.
La situazione non è rosea viste le condizioni di Silvia. Per approntare l’operazione vengono coinvolti i vertici di tutti i reparti: il primario di ostetricia Giovanni Paolo Cima, quello di anestesia e rianimazione: Stefano Buzzigoli, infine vi è anche la collaborazione del direttore di pediatria Luigi Gagliardi.
“A cosa ho pensato? A tutto e anche di più. Poi il dottor Pepe mi ha detto: tranquillo, te li riportiamo”.
Appena nato il piccolo Nicholas è stato posto subito nella culla termica dove è stato strettamente monitorato per accertarsi che non avesse contratto anche lui la meningite.
Nel frattempo, Silvia, è stata trasferita in rianimazione dove viene trattata con l’antibiotico per contrastare la meningite.
Mamma Silvia è rimasta per una settimana in rianimazione e poi è stata trasferita in ostetricia e ginecologia.
Papà Simone ha solo parole di lode per il personale medico dell’ospedale Versilia.
“Ci hanno messo in una stanza a pagamento del reparto, senza chiederci nulla, dando la possibilità agli altri due miei figli di vedere quanto prima Nicholas. Ci hanno messo a nostro agio in tutti i modi immaginabili”.
Papà Simone ricorda tutte le volte in cui, sul bus, ha ascoltato i discorsi dei passeggeri in cui l’Ospedale Versilia veniva criticato.
“Questi medici, queste persone che lavorano in ospedale, lo hanno fatto. Hanno dato tutto ciò che avevano per aiutarci. A loro va il nostro grazie».
Unimamme, cosa ne pensate di questa bella storia raccontata su Il Tirreno?
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