Quest’anno l’influenza è stata molto pesante e ha colpito numerose persone. Nemmeno il vaccino, che pure non garantisce di norma una protezione assoluta, è riuscito a contenere la pandemia, così diversi casi di contagio si sono avuti anche tra persone vaccinate, in particolare quelle che erano state vaccinate solo con il trivalente. Oltre all’influenza si sono manifestati diversi casi di sindromi para-influenzali e ovviamente il classico raffreddore. Quest’ultimo, in particolare, può dare dei sintomi simili o in comune a quelli dell’influenza, come disturbi respiratori, mal di testa, spossatezza. Ma si tratta di due infezioni molto differenti.
Gli esperti ci aiutano a capire quali sono i sintomi dell’influenza e come si distinguono da un normale raffreddore.
Influenza e raffreddore possono dare disturbi analoghi, ma si tratta di virus che agiscono in modo diverso e hanno effetti differenti. Molto più gravi quelli dell’influenza. Ecco quali sono i sintomi diversi tra i due virus e come capire se si è influenzati.
Febbre
L’influenza è quasi sempre accompagnata dalla febbre, che è invece rara nel raffreddore
Dolori
Il raffreddore può causare spossatezza e dare dei dolori, ma quando si ha l’influenza sono molto più forti quasi come essere “investiti da un autobus”, ha spiegato Cassandra Hoffman, ricercatrice all’Università della Virginia.
Brividi
I brividi sono molto comuni nell’influenza, non lo sono invece nel raffreddore.
Naso che cola
Il naso che cola è presente sia nel raffreddore che nell’influenza, come disturbo respiratorio, ma la sensazione di essere completamente chiuso è più tipica del raffreddore.
Come si manifestano i sintomi
Se in un primo momento i sintomi di influenza e raffreddore possono coincidere, la grande differenza sta nella velocità con cui si manifestano. Quando si prende il virus dell’influenza all’inizio ci si può sentire come se si avesse un raffreddore, ma poi i sintomi più gravi iniziano a manifestarsi subito. Il raffreddore, invece, procede più lentamente.
Quando farsi visitare dal medico
Sia il raffreddore che l’influenza si possono curare con l’automedicazione: riposo, farmaci da banco e soprattutto restare a casa e non andare al lavoro. Tuttavia l’influenza può avere conseguenza gravi sui bambini e sulle persone sopra i 65 anni di età.
Nella maggior parte dei casi l’influenza è una malattia lieve che non ha bisogno di medicine come gli antivirali. Ma ci sono alcuni sintomi preoccupanti che richiedono cure specifiche.
Nei bambini i genitori devono prestare molta attenzione alla difficoltà di svegliarsi da un sonnellino. Ai bambini, poi, vanno somministrati molti liquidi e quando rifiutano di bere è un problema serio. Un altro segnale che deve far preoccupare è quando i bambini sono molto nervosi e non vogliono stare in braccio, perché solitamente è il contrario. Inoltre, quando la febbre è alta e dura per giorni, i bambini devono essere visitati da un medico.
I malati di influenza sopra i 65 anni devono farsi visitare urgentemente se hanno il respiro corto, in presenza di vomito grave e persistente, pressione al petto, grave confusione o vertigini.
Anche gli adulti sani che si ammalano di influenza devono prestare attenzione ad alcuni sintomi. Ad esempio, spiega Hoffman, se si sta male con l’influenza, poi si sta meglio per un giorno, ma dopo i sintomi ritornano più gravi, può essere il segnale di una polmonite, un’infezione secondaria che richiede la visita medica.
Se si sta male, ma non si capisce se sia un raffreddore o influenza, la cosa più importante da fare è stare a casa. Quando si ha l’influenza, infatti, si è estremamente contagiosi per gli altri. Secondo uno studio recente della School of Public Health dell’Università del Maryland, le goccioline emesse dal respiro rimangono a lungo nell’aria. Così è sufficiente respirare accanto ad una persona per trasmetterle l’influenza.
Questi consigli sono stati riportati da The Cut.
L’ultimo bollettino sull’influenza in Italia del sistema di sorveglianza Influnet, dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 15 febbraio 2018, informa che:
Nella sesta settimana del 2018, continua a diminuire il numero di casi di sindrome influenzale anche se il livello di incidenza si mantiene ad un livello di “Media” intensità con 8,8 casi per mille assistiti.
La diminuzione del numero di casi è generalizzato in tutte le fasce di età anche se più marcato in quelle pediatriche. Il livello dell’incidenza è pari a 27,8 casi per mille assistiti nei bambini al di sotto dei cinque anni e a 13,8 nella fascia di età tra 5 e 14 anni. Nei giovani adulti l’incidenza è scesa a 7,6 casi per mille assistiti e a 3,6 negli anziani.
Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 534.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 6.744.000 casi.
In Piemonte, Liguria, P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Toscana, Umbria, Lazio e Puglia, il livello di incidenza è sceso sotto la soglia di “bassa intensità” pari a circa otto casi per mille assistiti.
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