Spesso quando i piccoli si ammalano, i genitori si fanno prendere subito dal panico – me compresa – e cominciano a somministrare antipiretici per abbassare la febbre, anche quando non è molto alta. Ormai sappiamo che la febbre, a meno che le temperature non siano elevatissime, non è un nemico da combattere, ma una maniera per il corpo di combattere le infezioni. Quando chiamate il pediatra per un consulto, infatti, ti dice che è bene dare il paracetamolo o l’ibuprofene solo se la febbre supera i 38 gradi. Vediamo allora, grazie al sito UPPA.IT, qual è il metodo corretto per somministrare questi farmaci.
Il paracetamolo è il trattamento più comune nei casi di febbre dei bambini: per evitare tossicità rispetto al fegato è bene somministrare la dose in base al peso. La dose consigliata (come riportata anche nei foglietti illustrativi) è:
E’ meglio non superare il dosaggio di 100 mg/kg nelle 24 ore, visto che nei bimbi più piccoli il fegato è meno efficiente e potrebbe intossicarsi: 60 mg/kg nelle 24 ore nei bambini di età inferiore ai 3 mesi e 80 mg/kg nelle 24 ore nei bambini tra i 3 e i 12 mesi.
In commercio esistono diverse forme del farmaco: per bocca, sciroppo – scelta migliore per i bimbi più piccoli – bustine, compresse orosolubili e supposte.
Per bocca:
Per via rettale:
Le supposte sono molto usate perché sono la scelta migliore per i bambini che non amano i farmaci per bocca o in caso di bocca, tuttavia non sono sempre la scelta migliore perché:
Meglio sempre leggere il foglietto illustrativo.
L’ibuprofene è un farmaco antipiretico più recente, con un’efficacia di poco maggiore al paracetamolo e con un’azione antidolorifica prolungata (6-8 ore rispetto alle 4-6 ore).
La dose consigliata è di 7-10 mg per kg di peso ogni 6-8 ore, senza superare la dose giornaliera di 20-30 mg/kg.
Negli sciroppi ogni ml di medicina contiene 20 mg di ibuprofone; in commercio poi esiste una versione con una concentrazione doppia, cioè 40 mg/ml che può essere somministrata ai bambini più grandi per una dose di 1/4 del peso (ad esempio se un bambino pesa 20 chili dovrà prendere 5ml).
Qualora la somministrazione per bocca non fosse possibile, esistono anche le supposte e la posologia è la stessa dello sciroppo: 7-10 mg per kg di peso ogni 6-8 ore (non va superata la dose giornaliera di 20-30 mg/kg di peso corporeo).
Molti genitori chiedono ai pediatri se è possibile quando con il paracetamolo la febbre non scende o scende poco e per poco tempo, dare l’ibuprofene, e la risposta non è mai unica.
Questo perché non c’è ancora chiarezza scientifica e quindi non è possibile escludere dei rischi sia in caso di uso cominato che alternato, spiega la dottoressa Troiano su Il faro pediatrico.
Alcuni pediatri consigliano di aspettare almeno 2 ore (il tempo minimo) tra le somministrazioni, per permettere all’organismo di smaltire il paracetamolo, ma è consigliabile lasciarne passare 4.
Inoltre, spiega sempre la dottoressa, ciò non può avvenire in maniera continua, ma solo occasionalmente e in ogni caso il bambino deve bere molto per evitare danni ai reni.
Tra gli effetti collaterali potenziali di una terapia combinata o alternata di questi due farmaci ci sono:
Riassumendo, non è raccomandato somministrare insieme, né alternare ibuprofene e paracetamolo per evitare effetti tossici ai reni e al fegato.
Ricordiamo che è molto importante che il bimbo durante la febbre beva molto, visto che la disidratazione aumenta i rischi di tossicità.
E voi unimamme lo sapevate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di febbre nei bambini: quando chiamare il pediatra e le cose da non fare.
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