“Ti porteremo noi”: sono queste le parole che gli studenti di Marissa Schimmoeller, una maestra elementare d’inglese, si è sentita dire dai suoi alunni. Un attestato d’amore e di stima davvero importante.
Marissa Schimmoeller insegnante di inglese alla Delphos Jefferson Hight Scholl di Delphos, in Ohio, si è trovata – terrorizzata – faccia a faccia con i suoi studenti dopo la strage di Parkland, in Florida. Molti insegnanti in tutto il Paese hanno espresso le stesse paure ma Schimmoeller, che è sulla sedia a rotelle a causa di una paralisi celebrale, ci sono anche dei problemi aggiuntivi.
Schimmoeller ha condiviso la conversazione che ha avuto con i suoi studenti su Facebook: le sue parole parole sono diventate virali. Eccole qui:
“Oggi è stata veramente dura per me.
Oggi è stato il primo giorno in cui ho dovuto insegnare dopo il massacro a scuola in California. Ero terrorizzata di affrontare i miei studenti questa mattina e quando il primo studente è entrato, ho cominciato a sentire l’ansia nel mio stomaco.
Ero terrorizzata da una specifica domanda. Subito dopo che l’ora è iniziata, uno del primo anno mi ha posto la domanda che mi terrorizzava fin da quando ho sentito della tragedia in Florida.
‘Mrs. Schimmoeller,’ mi ha chiesto- ‘Cosa faremo se un uomo armato viene nella nostra classe?”
Il mio stomaco ha sussultato. Mi sono lanciata nel mio discorso preparato sui piani di azione. Poi, sapevo che sarebbe arrivata la parte più difficile.
“Voglio che sappiate che mi preoccupo profondamente per ognuno di voi e che farò qualsiasi cosa per proteggervi. Ma essendo in sedia a rotelle non sarò in grado di proteggervi nel modo in cui un insegnante potrebbe. E se c’è un’opportunità di scappare, voglio che andiate. Non preoccupatevi per me. La vostra sicurezza è la mia priorità assoluta.
Lentamente, silenziosamente, come se le parole che ho detto fossero già state metabolizzate, un altro studente ha alzato la mano. Ha detto: ” Mrs. Schimmoeller, ne abbiamo già parlato. Se succede qualcosa, ti portiamo noi.”
Ho perso. Con le lacrime agli occhi mentre scrivo questo, voglio che i miei amici e la mia famiglia sappiano che capisco che è difficile trovare il bene del mondo, soprattutto dopo una tragedia come quella che abbiamo visto svolgersi, ma c’è anche del buono. La vera bontà. E’ stata trovata nel cuore dei miei studenti, oggi”.
La conversazione toccante ha ricevuto molta attenzione da parte dei social e la scuola ha anche realizzato un comunicato per ringraziare di tutti i commenti positivi ricevuti.
Per Marissa, che ha 24 anni, è il primo anno di insegnamento, ed è la sua ragione di vita:
“Sono il motivo per cui ho scelto l’insegnamento. Sono il motivo per cui mi alzo dal letto tutti i giorni” ha detto Schimmoeller. “Penso che costruire una relazione positiva con gli studenti sia uno degli aspetti più importanti, se non il più importante, che un’insegnante deve fare per i suoi alunni”.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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