Un neonato abbandonato è salvo.
Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di un bimbo abbandonato ma che è salvo grazie alla Culla della vita presente in un convento.
La culla della vita, installata su una parete della Chiesa di San Francesco da Paola a Monopoli, ha accolto un bambino di origini asiatiche, prontamente soccorso da Frà Miki Mangialardi, che è accorso dopo aver sentito scattare l’allarme.
Tutti speravano che questa culla della vita non venisse mai usata, ma al di là del triste episodio dell’abbandono di questo neonato, almeno questo sistema ha potuto garantire sicurezza e aiuto immediato al piccino ritrovato alle 12.35.
Purtroppo la piccola Chiaraluna Bella, la neonata alla cui memoria è dedicata la culla, non è stata così fortunata.
Chiaraluna è stata messa alla luce il 15 febbraio del 2017 da una mamma ventitreenne che poi ha deciso di abbandonarla, di notte, sul litorale a sud di Bari, lasciandola a morire di freddo e di stenti, completamente sola.
Il corpo della piccina era stato ritrovato il giorno seguente, verso le 15, da una coppia di turisti tedeschi.
Chiaraluna, questo il nome che le hanno dato i poliziotti, era nuda, aveva il corpo rivolto a faccia in giù sulla sabbia e il cordone ombelicale ancora attaccato.
Davanti alla gravità del fatto le indagini delle forze di polizia erano scattate in modo capillare passando per consultori, farmacie, ecc… alla ricerca di qualcuno che avesse acquistato antiemorragici, come probabilmente aveva fatto la madre della bimba.
La vicenda aveva scosso profondamente la comunità di Monopoli, il funerale di Chiaraluna Bella era stato organizzato dal Movimento per la vita con la collaborazione dei poliziotti che avevano preso a cuore il caso della piccina abbandonata.
In occasione del suo funerale, don Negletto, che aveva presieduto alla funzione, aveva pronunciato queste parole: “non spetta a noi giudicare ma a Dio. Chiaraluna ora è nelle braccia del Signore anche se sarebbe stato più giusto che ad abbracciarla fosse stata la madre naturale”.
Poi aveva invitato chi poteva sapere qualcosa a farsi avanti con la polizia, per rendere giustizia alla piccina morta.
Infine era arrivata una chiamata anonima e, grazie ad essa e alle indagini svolte, è emerso il nome di Lidia Rubino, una ragazza di Castellana Grotte, di professione estetista, che si apprestava a partire per l’estero.
Durante l’interrogatorio la donna ha dichiarato: “non sapevo come fare”, per poi ritrattare.
La morte della neonata era stata causata dal freddo della notte e dall’acqua di mare, come si legge su Repubblica.
Lidia Rubino ora è in carcere.
Per onorare la morte di Chiaraluna e per evitare che si ripetesse una tragedia simile è stata installata la culla della vita a Monopoli, che oggi ha protetto un piccino nato tre o quattro giorni fa.
Il neonato è stato portato subito presso l’ospedale S. Giacomo di Monopoli, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni.
Ora gli investigatori stanno indagando sul caso di questo bimbo perché si tratterebbe di abbandono di minore.
Il ritrovamento di questo piccino è avvenuto a un anno esatto dal funerale di Chiaraluna, come si legge su Canale Sette tv.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa storia?
Conoscevate la vicenda di Chiaraluna?
Noi vi lasciamo con un filmato che riprende il punto di vista di un neonato abbandonato e un approfondimento sulle cause e le possibili soluzioni dell’abbandono di neonati.
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