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Attualità

Giornata dei Giusti 2018: un pescatore lampedusano tra i “Giusti” dell’umanità

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Maria Sole Bosaia

Oggi, 6 marzo, si celebra la Giornata dei Giusti, una splendida iniziativa istituita dal Parlamento europeo il 10 maggio 2012 per onorare tutti coloro che si sono battuti per salvare vite umane e a favore dei diritti, a volte persino con il sacrificio della loro stessa vita.

Giornata dei Giusti: chi sono i vincitori e la sua origine

Si tratta di una manifestazione importante, soprattutto in un periodo storico come il nostro, a cui l’Italia ha aderito con slancio.

Si è scelto il 6 marzo per ricordare la morte avvenuta nel 2007 dell’artefice del Viale dei Giusti a Gerusalemme, Moshe Bejski, magistrato israeliano che si adoperò per estendere la nozione di Giusti dell’umanità ai Giusti del mondo.

Per la prima volta quindi festeggiamo la Giornata dei Giusti potendo “vantarci” anche di essere il primo Paese europeo ad aver ufficialmente aderito all’iniziativa.

Il decreto è stato approvato in dicembre e infatti si legge:

“«La Repubblica… riconosce il 6 marzo come Giornata dei Giusti dell’umanità, dedicata a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani”.

A lanciare l’idea della Giornata dei Giusti è stato il network creato da Gabriele Nissim, la cui sigla infatti sta per Gardens of the Righteous Worldwide.

Quest’anno troviamo anche un italiano tra le persone riconosciute Giuste: Costantino Baratta. 

Costantino Baratta è un pescatore lampedusano che il 3 ottobre 2013, il giorno nefasto in cui persero la vita 368  migranti, ha caricato a bordo il maggior numero di persone possibile, salvandoli da una morte atroce.

Il pescatore era uscito di mattina presto per svolgere la sua normale attività di pesca e mai si sarebbe immaginato di trovarsi davanti una simile emergenza.

Esiste però una “legge del mare”, un antico codice d’onore tra pescatori che impone di non lasciare un uomo in balia delle onde e seguendo forse anche questa etica marinaresca il pescatore lampedusano si è prodigato immediatamente per soccorrere i naufraghi.

“Alcuni reagivano, tossivano l’acqua mista a carburante che avevano ingerito, altri sembravano morti ma noi li abbiamo issati a bordo ugualmente sperando che si potessero salvare”  ha dichiarato l’uomo.

Baratta ha sottratto al mare 12 giovani eritrei, nudi e ricoperti nafta conducendoli poi sulla terraferma e accogliendoli in casa propria nelle giornate successive.

Come si legge su Gariwo.net Baratta è rimasto in contatto con loro e, ogni tanto, quando riescono, gli eritrei sfuggiti a un regime autoritario, gli scrivono e tornano a trovarlo, grati per l’aiuto ricevuto e riconoscenti di essere sopravvissuti, grazie al loro salvatore, a una morte terribile.

Insieme a lui hanno ottenuto questa onoreficenza, per il passato: Ho Feng Shan, console cinese a Vienna che dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938, ha aiutato molti ebrei a fuggire fornendo visti di espatrio e Shero Hammo, capo yazida che accolse e protesse molti rifugiati armeni che cercavano rifugio dal genocidio risalente al 1915 e mai riconosciuto dalla Turchia.

Infine ricordiamo anche, per l’attualità, Daphne Troumpounis, albergatrice di Lesbo che ha soccorso i migranti, coinvolgendo gli ospiti dell’hotel e che poi è stata arrestata per averne accompagnati alcuni al traghetto per Atene nel 2015.

A Milano la Giornata dei Giusti si celebra sul Monte Stella, che ha preso ispirazione dal noto Giardino di Yad Vashem a Gerusalemme.

È prevista un’altra commemorazione il 14 marzo sempre al Giardino dei Giusti di Milano e un concerto per pianoforte e violino il 15 marzo a Palazzo Marino.

Nissim, a Sky Tg 24, ha dichiarato: “ho un’idea molto ottimista degli esseri umani. I Giusti hanno insegnato che in ogni circostanza ci si può assumere la propria responsabilità. In fondo il mondo dipende sempre da noi e possiamo sempre fare la differenza. Anche nelle circostanze più difficili e disordinate che si vivono nel mondo, nel nostro Paese, in Europa, si possono fare degli atti inaspettati, capaci di spingere la Storia in un’altra direzione“.

Nissim conclude: è una giornata di festa, non perché non ci siano le cose orribili, ma perché l’uomo può sempre vincere”.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questa ricorrenza?

Ne eravate a conoscenza?

Le dedicherete anche un breve pensiero?

La Giornata dei Giusti ricorda a tutti la frase tratta dal Talmud: “chi salva una vita salva il mondo” e il fatto che un italiano sia coinvolto ci riempie di orgoglio.

Noi vi lasciamo con la storia di Irena Sadler che ha salvato 2500 bambini dai campi di concentramento e quella di un medico che ha salvato 8000 ebrei dai campi di concentramento.

 

 

Maria Sole Bosaia

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