L’obesità infantile è un problema che negli anni si è moltiplicato: si è scoperto che una delle cause è legata alla gravidanza.
L’obesità infantile è un problema che riguarda sempre un numero maggiore di bambini: secondo infatti i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di bambini obesi o in sovrappeso sotto i 5 anni è passato da 31 milioni nel 1990 a 41 milioni nel 2014, con un aumento del 6,1%.
Secondo l’Oms, il lavoro contro l’obesità infantile deve essere fatto a tutto tondo, in una sorta di multidisciplinarietà che coinvolge tutti gli aspetti della vita, dall’allattamento al seno, alla promozione di uno stile di vita sano con cibi non grassi e sport.
Una ricerca recente ha scoperto che anche i farmaci assunti prima della gravidanza o durante possono determinare l’obesità: per esempio una medicina antidiabetica come la metformina può determinare nei bambini di 6 mesi una predisposizione al sovrappeso. Questi bimbi a 4 anni hanno più del doppio della possibilità di essere obesi.
Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, le donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico, di diabete gestazionale, di diabete di tipo 2 o obesità assumono l’antidiabetico. Questo farmaco è sempre più prescritto durante la gravidanza, visto che riduce il rischio di complicanze dovute all’ovaio policistico. Esso però attraversa la placenta e si era sempre ipotizzato – visto che le ricerche in questo campo sono comunque poche – che non ci fossero delle correlazioni tra peso dei bambini e metformina.
Poiché gli studi precedenti avevano in realtà sempre sostenuto che la metformina avesse un effetto protettivo sulla salute metabolica dei bambini, “pochi studi hanno esaminato la salute a lungo termine dei bambini nati da donne con PCOS che hanno assunto metformina. I nostri risultati indicano che sono necessarie ulteriori ricerche per determinarne gli effetti sui bambini che sono stati esposti al farmaco nell’utero” ha detto
l’autore principale dello studio, Liv Guro Engen Hanem, dell’Università norvegese della Scienza e della Tecnologia di Trondheim.
I ricercatori hanno condotto un doppio studio: nel primo sono state coinvolte 40 donne tra i 18 e i 40 anni con ovaio policistico trattate con metformina 1700 mg al giorno o placebo. Nel secondo studio hanno analizzato 257 donne con ovaio policistico e 274 gravidanze trattate con metformina 2000 mg al giorno o placebo.
Secondo l’analisi dei dati dei bambini che hanno preso al seguito di questi due studi, è emerso che non c’è una differenza significativa al momento della nascita tra bambini esposti alla metformina e quelli no, ma tra i 6 mesi e i 4 anni è stato appurato che quelli esposti a metformina erano significativamente più pesanti (mentre non c’è stato alcun impatto significativo sull’altezza). I bambini in sovrappeso o obesi oltre i 4 anni erano il 32%.
Si tratta però di uno studio che necessita di maggiori indagini, visto che gli autori stessi riconoscono che gli stessi risultati potrebbero non essere applicabili alle madri che non soffrono di ovaio policistico. Tuttavia, la metformina potrebbe aumentare il peso dei bambini in due modi: o con una serie di alterazioni metaboliche che influenzano l’utero o con un effetto diretto attraverso i mitocondri. “Fino a quando non avremo dati più solidi sui possibili effetti benefici dell’uso di metformina durante la gravidanza, dovrebbe essere usata solo in studi randomizzati controllati che prevedono un follow-up dei bambini a lungo termine” concludono gli autori dello studio.
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