Unimamme, oggi vi parliamo di un caso di bullismo e violenza sessuale avvenuto in una scuola elementare.
Gli avvenimenti che vi stiamo raccontando risalgono al 2014 ma quanto accaduto non ha perso il suo impatto e sicuramente non l’ha fatto nella mente dei piccoli coinvolti.
In una scuola di Arezzo un bambino di 5 anni che frequentava la prima elementare è stato costretto a subire atti sessuali nei bagni della scuola da un compagno più grande di 6 anni che lo picchiava e minacciava per convincerlo.
Ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava è stata la famiglia del bimbo più piccolo. I genitori hanno notato che il figlio mostrava comportamenti strani e stava regredendo.
Il piccolo, che a 5 anni era un “anticipatario”, non voleva più andare a scuola ed essere spogliato dai genitori, nemmeno per fare il bagno. Inoltre aveva ricominciato a bagnare il letto.
Nel 2014 i due bambini sarebbero sfuggiti alla sorveglianza delle maestre per poi essere trovati nei bagni delle palestre, uno sdraiato senza pantaloni e l’altro sopra.
Il bambino più piccolo ha spiegato che quella non era la prima volta che accadeva e che il compagno di classe lo costringeva a fare cose simili abitualmente.
Inoltre il bimbo di 6 anni picchiava il più piccolo e lo prendeva di mira.
Durante le indagini è emerso che il compagno bullo mostrava un comportamento ipersessualizzato ed era stato sorpreso a spiare nel bagno delle compagne.
Era stato quindi affidato ai servizi sociali. Le violenze a cui è stato sottoposto il più piccolo lasciano senza parole, anche perché hanno avuto luogo in momenti in cui le insegnanti avrebbero dovuto sorvegliare i bambini, o almeno sapere dove si trovavano.
Il compagno più piccolo veniva costretto dal grande a fare pipì per terra e poi sdraiarsi per terra.
Dopo aver appreso tutto ciò i genitori del bambino vittima di queste violenze hanno fatto una querela nei confronti dell’Istituto per mancata sorveglianza.
Dopo aver svolto alcune indagini la querela è stata archiviata perché il giudice non ha ritenuto ci fosse rilevanza penale e che la scuola non fosse tenuta a un controllo più stringato.
Ora i genitori, tramite gli avvocati, hanno avviato una causa civile a Firenze, citando anche il Ministero dell’Istruzione.
Il bambino di 5 anni è stato trasferito in un’altra scuola.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa storia riportata su La Nazione?
Secondo voi il bambino più piccolo potrà riprendersi da quanto accaduto in un luogo dove avrebbe dovuto sentirsi sicuro?
Noi vi lasciamo con alcuni consigli per insegnare ai bambini a dire no nella vita quotidiana e un approfondimento su come tutelare i nostri figli sulla pedofilia.
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