Unimamme, riconosciamo che non è facile educare i figli e gestire i capricci, l’impresa diventa ancora più difficile se non troviamo sostegno.
Mentre possiamo proporvi 6 consigli per reagire ai capricci dei bambini, una mamma blogger Krechelle Carter, ha deciso di condividere cosa prova quando tenta di rimproverare i figli e gestire i capricci venendo giudicata.
“Tutto quello che voglio fare è rimproverare i miei 42 bambini in pace”
Senza che voi bastardi mi giudichiate, Susan, Gertrude e Barry.
E non sono la sola.
Ogni volta che comincio a rimproverare i miei bambini (sono certa di sembrare un bulldog che cerca di mangiare una tazza).
Incontro un’audience di altri genitori o parenti, qualche volta estranei a caso che giudicano il modo in cui gestisco le cose.
Le decisioni dei giudici sono dentro e sembra che io sia un genitore orribile.
Io provo ad essere diplomatica e calma. Ma sono poche le volte in cui posso dire:
“dolcezza, per favore, potresti non picchiare tua sorella con una pietra perché quando lo fai stai entrando nel suo spazio personale e fa male e come credi si senta lei?
Alla terza volta esce: “se tocchi tua sorella un’altra dannata volta butto il tuo iPad nella spazzatura”.
Seguito subito da: “SMETTILA” O “VAI NELLA TUA STANZA”.
Già a quel punto mi sento in colpa perché ho perso la pazienza.
O perché non l’ho gestita perfettamente.
Il Signore impedisca di alzare la voce sul silenzio di un sussurro verso i tuoi piccoli angeli.
Poi c’è stata la zia Gertrude che mi ha chiesto di “dare al povero bambino una pausa”.
Ah ti darò una cavolo di pausa tra un minuto zia Gertrude!
Proprio in faccia. (Non ho idea di cosa significhi ora sono diventata irrazionale).
Ho sei bambini e sia che siamo fuori (raramente) o a casa (sembra più probabile).
Devo assicurarmi che i miei bambini si ricordino che abbiamo delle regole perché sembra che gli prenda l’amnesia ogni volta che varchiamo la soglia di casa.
Intendi?
Non so perché i miei bambini si comportino peggio durante la temuta strada verso la scuola.
Sette volte tanto se siamo in ritardo.
Cammineremo lungo la strada e i miei bambini cominceranno a fare la lotta come se fossimo appena entrati alla WWE arena e sarò costretta a dire: “hey, concentratevi ragazzi” con una voce abbastanza alta e severa in modo che possano sentirmi tutti e sei.
E poi comincia di nuovo.
Le occhiate che mi giudicano, chi scrolla la testa…”
Unimamme, cosa ne pensate dello sfogo di questa mamma, Krechelle Carter, su Instagram?
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