Non si deve sottovalutare la qualità degli spermatozoi, ce lo ricordano i recenti risultati di uno studio presentato a Endo2018.
qualità degli spermatozoi: uno studio indaga
Nel corso del centesimo meeting dell’Endocrine Society è stata presentata una ricerca dedicata alla qualità del seme condotta da Alberto Ferlin, docente di endocrinologia presso l’Università di Bologna, in collaborazione con il professor Carlo Foresta.
Precedentemente un altro studio aveva dimostrato che l’infertilità maschile moltiplicava il rischio di mortalità, ma questa indagine è diversa.
I risultati hanno dimostrato che la qualità degli spermatozoi rispecchia la salute generale maschile.
Lo studio si è svolto in questo modo:
- sono stati considerati 5.117 partner maschili di coppie con problemi di fertilità
- sono stati sottoposti ad analisi dello sperma, degli ormoni riproduttivi e di parametri metabolici
I risultati hanno dimostratato che uomini con bassa concentrazione di sperma, cioè con un numero di spermatozoi inferiore a 39 milioni, presentano:
- un maggior rischio vascolare
- maggior rischio metabolico
- rischiano di soffrire o ammalarsi di diebete o di ridotta massa ossea
Chi ha problemi di infertilità, a questo proposito vi ricordiamo lo studio sul rapporto tra fertilità maschile e ibuprofene, anche se riesce ad avere figli non deve considerare il problema come risolto, ma dovrebbe puntare sulla prevenzione.
“I testicoli sono ghiandole endocrine che producono molti ormoni proprio dove si produce il testosterone abbiamo individuato l’enzima che attiva la vitamina D. Le persone infertili hanno spesso riduzione della vitamina D e osteoporosi. Fra l’altro la vitamina D è un regolatore di molte funzioni organiche. Ha un ruolo nel funzionamento del cuore, del metabolismo e dei muscoli” ha dichiarato Foresta.
Solitamente si scopre di non essere fertili da giovani e questo può aiutare la prevenzione, correggendo stili di vita sbagliati e sottoponendosi a controlli medici.
Gli uomini sterili quindi sono più a rischio di avere importanti problemi di salute o fattori di rischio che possono ridurne la durata e la qualità di vita.
Unimamme, cosa ne pensate dei risultati di questa ricerca?