Alfie Evans: rifiutato il ricorso dei genitori alla Corte Suprema di Londra
Pessima notizia per i genitori di Alfie Evans, il bambino inglese affetto da gravi lesioni cerebrali a cui i medici vogliono staccare la spina: è stato rifiutato il ricorso alla Corte Suprema di Londra, contro la decisione dei giudici di appello che hanno dato ragione ai medici. Ora Tom Evans e Kate James, i giovani genitori di Alfie, sperano di poter fare ricorso alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo.
Un colpo al cuore è quello che hanno ricevuto martedì 20 marzo i genitori di Alfie Evans quando si sono visti respingere il ricorso alla Corte Suprema di Londra per impedire che il loro bambino venga staccato dalle macchine che lo tengono in vita.
Alfie, lo ricordiamo, ha 22 mesi ed è ricoverato da un anno all’ospedale Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, attaccato al respiratore e al sondino nasogastrico. Il bambino è in coma profondo, praticamente in stato vegetativo.
Secondo i medici per Alfie non c’è più niente da fare e continuare a curarlo non è che una forma di accanimento terapeutico, lesivo della sua dignità. I genitori, quindi, dovrebbero accettare questa condizione e lasciar morire naturalmente Alfie.
Un verdetto inaccettabile per Tom Evans, 21 anni, e Kate James, 20 anni, i giovani genitori di Alfie che respingono con forza la decisione dell’ospedale di Liverpool e hanno iniziato a combattere con tutte le loro forze una durissima battaglia legale per tenere Alfie in vita.
Per supportare i genitori del bambino è stato aperto anche un gruppo Facebook ufficiale, Alfies Army, per raccontare la storia di Alfie, sensibilizzare il pubblico su quello che sta accadendo al bambino e ottenere incoraggiamento e sostegno alla loro causa.
Su Facebook i genitori di Alfie pubblicano di continuo foto del loro bambino sul letto di ospedale e anche i video per dimostrare che Alfie, nonostante le sue condizioni, è ancora vivo e risponde agli stimoli. Secondo i medici, però, i piccoli movimenti di Alfie, gli sbadigli e il fatto che ogni tanto apra gli occhi sono soltanto un riflesso. L’attività del cervello di Alfie è assente, secondo i medici, e quella di cui il bambino ha bisogno per respirare e vivere è stimolata dalle macchine.
Alfie, secondo i medici, sarebbe di fatto morto. Sono solo le macchine a tenerlo artificialmente in vita e per il suo bene sarebbe meglio staccarlo dalla macchine. Alfie non potrà mai migliorare le sue condizioni, anche se i medici non sono riusciti a diagnosticare l’origine dei suoi danni cerebrali. Il bambino sarebbe affetto da un disordine neurologico degenerativo, ma i medici non sanno quali siano le cause.
Nella battaglia legale, il giudice ha dato ragione dell’ospedale, disponendo che i medici possono interrompere le cure al piccolo Alfie, staccandolo dalle macchine, anche contro la volontà dei genitori. “Concordo con i medici di Alfie che non ci sono altri test utili che potrebbero essere svolti“, ha spiegato il giudice.
Un duro colpo per i genitori del bambino, che tuttavia non si sono arresi e sono andati avanti nella loro battaglia, ricevendo molta solidarietà e soprattutto donazioni in denaro per proseguire nell’iter giudiziario. Purtroppo, però, non è bastato perché anche in appello i giudici hanno dato ragione dall’ospedale, confermando la terribile e sofferta decisione di terminare le cure al bambino.
Ora, un nuovo capitolo della battaglia legale sulle sorti di Alfie ha visto un’altra sconfitta dei genitori del bambino.Tome Kate avevano fatto ricorso alla Corte Suprema di Londra, ma il loro ricorso è stato rigettato. Un collegio di tre giudici, presieduto dalla presidente della Corte Suprema, Lady Hale, ha disposto che il ricorso per Alfie Evans non meritava di essere discusso davanti alla Corte Suprema di Londra. Quindi la proposta di ricorso alla Corte Suprema non può essere discussa. Per essere accolto, infatti, il ricorso dei genitori del piccolo Alfie avrebbe dovuto sollevare una questione di diritto di interesse generale. Così invece non è, secondo i giudici, e seppure nel merito il ricorso sia ineccepibile, dal punto di vista strettamente giuridico è stato ritenuto inammissibile. Pertanto non potrà essere nemmeno discusso davanti ai giudici della Corte Suprema. I giudici comunque non hanno mancato di esprimere solidarietà ad una famiglia tanto provata dal dolore.
Fortunatamente, pur rigettando il ricorso, i giudici non hanno stabilito una data certa entro la quale staccare Alfie dalle macchine. Si è deciso di dare in parte ancora tempo ai genitori del bambino.
Nel frattempo, però, i genitori di Alfie stanno valutando un altro fronte sul quale agire per fermare i medici che vogliono togliere il respiratore al loro bambino per farlo morire. Esauriti i ricorsi all’interno del Regno Unito, i genitori di Alfie stanno valutando il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo. Anche in questo caso, comunque, prima di discutere la questione davanti alla Corte, sarà necessario che il ricorso venga prima accettato. I genitori di Alfie lo sapranno tra pochissimi giorni. Come riporta l’Echo di Liverpool.
Nell’attesa, si consuma il dramma del piccolo Alfie, che rimane sempre lo stesso, addormentato su un letto di ospedale, anche se cresciuto. I genitori non vogliono rinunciare per nulla al mondo al loro bambino e la battaglia che stanno portando avanti tra mille difficoltà è molto importante, perché potrebbe creare un precedente se fosse presa una decisione a loro favorevole.
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