Chiara Ferragni e Fedez sono diventati genitori del piccolo Leone, proprio il giorno della festa del Papà. La gravidanza e il parto social sono giusti o sono un esempio di pornografia dei sentimenti?
Come tutto il mondo saprà, visto che l’evento è stato accolto alla stessa stregua dell’erede al trono d’Inghilterra (con tanto di pubblicità di benvenuto su Il Corriere della Sera di una nota marca di gioielli), il giorno della Festa del Papà è nato a Los Angeles il piccolo Leone Lucia Ferragni, figlio della fashion blogger Chiara Ferragni e del rapper Fedez.
Il piccolo è nato con 3 settimane d’anticipo e l‘avviso di questa nascita anticipata è stato ovviamente il silenzio sui social per alcune ore, cosa per lo meno strana per due aziende delle showbiz che fatturano anche quando respirano.
Da quando esistono i social tutta la nostra vita viene condivisa, mostrata, commentata. Oggi le fotocamere dei telefonini entrano negli ospedali, in corsia, nei bagni. E anche un periodo così delicato come la gravidanza è sovraesposto al giudizio di tutti.
Instagram in particolare è un social che si basa soprattutto sulle immagini: la Ferragni e Fedez in questo non si sono risparmiati.
Per questa continua dimostrazione della vita privata a cui noi tutti, volenti o nolenti, siamo interessati si parla di “pornografia dei sentimenti”, quell’esasperazione della messa in piazza dei momenti anche più intimi come può esserlo diventare genitori. Fedez e Ferragni sanno usare i social, sono due aziende, ogni cosa che fanno viene seguita da milioni di persone. Eppure di fronte ad eventi così epocali come l’arrivo di un bambino si potrebbe avere il coraggio di fare un passo indietro.
E non lo dico solo a loro, ma a tutti coloro che pensano che sia straordinario condividere ogni passo con dei perfetti sconosciuti. Diventare genitori è stato ridotto ad una mera cronaca giocosa e superficiale: ogni post era probabilmente sponsorizzato, persino il corso pre parto – fatto ovviamente in casa come le celebrità più consumate – è stato immortalato con una foto (con tanto di un modellino di vagina e utero).
Per non parlare delle prime ore di vita del bambino, anche quelle immortalate con tanto di frasi retoriche come “le lacrime più belle della mia vita”.
Ovviamente è già circolata la prima foto di Leone, che in 15 minuti ha racimolato mezzo milione di “like”. E la prima tutina non poteva essere una tutina qualsiasi, ma un abitino firmato in tinta con le unghie laccate di rosso della mamma. Come prevedibile, è stato ripreso anche il ritorno a casa, un momento fragile e bellissimo che cambia totalmente gli equilibri e che quindi bisognerebbe vivere non fotografare.
La mia domanda è: perché? Perché si spende così tanto tempo a mostrarsi, a cannibalizzare il tempo che non ci riporterà indietro ricordi preziosi, di cui poi non si memorizzerà molto visto che si è impegnati a riprenderli? Non posso credere che sia solo un discorso economico. Non posso pensare che tutto riguardi solo gli affari.
Si tratta di una voglia di esibirsi, di non farsi bastare i confini del proprio corpo, della propria vita per un altrove dove ti osannano come se fossi una persona migliore, la famiglia migliore, dei miti a cui aspirare. D’altronde, è una condizione intrinseca dei social quella di far vedere la vita che la maggior parte di noi non potrà mai avere. E’ un vorrei ma non posso, un dare un contentino mostrando la quotidianità di persone straordinarie, che però se ti incontrano per strada si scansano.
Con la nascita di Leone ci siamo tutti illusi di far parte di un evento. E lo abbiamo fatto perché ce lo hanno permesso tra le foto di ecografie, di pance che crescevano e di stories sui preparativi alla nascita. Continuo a pensare che non sia giusto, che la soluzione non sia condividere sempre e comunque. Perché Leone è pur sempre un bambino che non è consapevole e ogni figlio dovrebbe essere al centro dell’attenzione solo dei genitori, non di tutto il mondo. Ma questa è la mia personale opinione.
Tra l’altro sembrerebbe che il piccolo Leone Lucia (cognome di Fedez) Ferragni abbia già un suo account Instagram.
Detto ciò, facciamo anche noi le congratulazioni alla coppia e diamo loro il benvenuto nel club dei genitori.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di un parto che è diventato social.
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