Iperattività nei bambini, attenzione al bisfenolo A. I rischi di questa sostanza comune nelle plastiche.
Il Bisfenolo A è una sostanza chimica, abbreviata in BPA, usata prevalentemente in associazione ad altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine. Viene usato ad esempio nel policarbonato, una plastica rigida e trasparente, usata per produrre recipienti per uso alimentare, come bottiglie per bibite con vuoto a rendere, tappi delle bottiglie, biberon, stoviglie di plastica (piatti e tazze) e contenitori per riporre alimenti.
Residui di BPA sono presenti anche nelle resine epossidiche usate per produrre pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tinozze. Il BPA può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono.
Per queste sue caratteristiche, il Bisfenolo A è sospettato di essere nocivo per la salute dell’uomo e causa di malattie ormonali.
Una relazione del 2013 della Food and Drug Administration, l’ente di controllo statunitense su alimenti e farmaci, ha affermato che livelli bassissimi non sono pericolosi per l’uomo. Tuttavia, nel 2011, l’Unione europea ha vietato l’uso di Bisfenolo A nei biberon e ha iniziato a ridurre la dose giornaliera tollerabile per gli adulti.
La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ha vietato la sostanza per gli alimenti specifici per bambini e neonati e ha tagliato i limiti di migrazione della sostanza da 0,6 mg a 0,05 mg per chilo di cibo per gli alimenti per gli adulti.
La commissione del Parlamento Ue ha votato contro la proposta dell’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, di vietare l’utilizzo del Bpa in tutti i materiali a contatto con il cibo. Una decisione che ha suscitato proteste.
L’Impiego di BPA nei materiali da contatto per gli alimenti è sottoposto a restrizioni e divieti speciali in Francia, Belgio e Svezia.
Dal punto di vista scientifico non c’è ancora l’unanimità sugli effettivi rischi del Bisfenolo A. Non ci sono ancora certezze sui possibili rischi del BPA sui sistemi riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare e sulla possibilità di causare il cancro. Nel dubbio quindi vengono tutelati i bambini, mentre per gli adulti viene adottato il criterio della soglia tollerabile.
Anche se nemmeno per i bambini si tratta di una tutela completa, basti pensare all’esposizione a Bifenolo A dalle bottiglie di plastica e dai contenitori in plastica dei cibi.
Tuttavia, un nuovo studio pubblicato a inizio marzo ha dimostrato che il Bisfenolo A favorisce deficit di attenzione e iperattività.
Lo studio si è basato sulla meta-analisi di studi precedenti sul Bisfenolo A, effettuati sia sui topi che sugli esseri umani, e ha scoperto che “negli esseri umani l’esposizione precoce al BPA era associata alla disfunzione da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei ragazzi e nelle ragazze“.
Occorreranno ulteriori studi per dimostrare questi effetti del Bisfenolo A, tuttavia gli studiosi raccomandano l’introduzione di misure a tutela della salute umana. Secondo gli studiosi, l’esposizione al BPA va ridotta nelle donne incinte, nei neonati e nei bambini.
Infatti, il disturbo dell’iperattività nel bambini può dipendere anche da una eccessiva esposizione al Bisfenolo A delle madri mentre erano incinte.
Sulla base della nuova ricerca scientifica, la Ong Heal (Health and Environment Alliance) ha affermato l’urgenza di agire per ridurre drasticamente l’esposizione dei cittadini a questa sostanza chimica, riconosciuta come perturbatore endocrino.
Natacha Cingotti, esperta di prodotti chimici e sanitari della Ong ha affermato: “L’esposizione a perturbatori endocrini come il BPA dovrebbe essere totalmente evitato ad ogni costo, in tutti i prodotti di consumo corrente, soprattutto per i materiali in contatto con gli alimenti, i giochi o i cosmetici, che sono il canale maggiore di esposizione. Nessuna eccezione dovrebbe essere tollerata per i materiali riciclati“.
Inoltre, per quanto l’utilizzo del Bisfenolo A sia stato vietato nella produzione di biberon e tettarelle, nemmeno i biberon di nuova generazione sono sicuri. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Enviromental Health nel 2014, alcuni tipi di biberon, anche senza Bisfenolo A, sarebbero in grado di produrre sostanze chimiche indesiderate in grado di interferire con il sistema ormonale umano.
Che ne pensate unimamme? Vi preoccupano i risultati di questi studi?
Segnaliamo il nostro articolo: Fertilità maschile: l’allarme degli esperti per gli uomini italiani
Il parto rappresenta il culmine della gravidanza, un'esperienza unica che si differenzia per ogni donna.…
La coesistenza tra neonati e gatti rappresenta una curiosità per molti neogenitori, preoccupati su come…
Il parto naturale rappresenta una scelta consapevole e informata per molte donne che desiderano vivere…
La relazione tra cani e bambini è da sempre fonte di dolci immagini e racconti…
Il sonno dei neonati è una tematica che cattura l'attenzione di genitori in tutto il…
Un gioiello unico nella tradizione messicana, il Chiama Angeli o Bola Messicana, emerge come un…