L’asilo senza differenze tra bambine e bambini: il progetto italiano per la parità di genere. Una formula innovativa ideata all’Università di Torino.
Un asilo sperimentale dove saranno eliminate le vecchie differenze tra maschi e femmine e verrà proposta un’educazione innovativa. Si tratta del progetto ideato all’Università di Torino di una struttura per l’infanzia che accoglierà i figli dei dipendenti e degli studenti dell’università, proponendo modelli pedagogici sul modello di quelli del Nord Europa.
Si chiama “Nido d’Infanzia in Università” ed è il progetto per assicurare una forma di welfare interno a chi all’università ci passa tutto il giorno, perché ci lavora come docente o come impiegato negli uffici oppure perché è studente e genitore.
Il progetto viene dall’Università di Torino, è stato ideato dagli studenti tre anni fa ed è stato accolto con entusiasmo dai vertici dell’Ateneo.
L’obiettivo primario, dunque, è quello di dare un servizio ai genitori impegnati all’Università di Torino, con un’offerta educativa innovativa per i più piccoli. Non ci saranno distinzioni tra bambini e bambine e verranno eliminati gli stereotipi, ma non le identità, come precisano sulla loro pagina Facebook gli Studenti Indipendenti, associazione che riunisce gli studenti dei collettivi universitari di Torino, che si battono per l’università pubblica e i servizi per gli studenti, e che ha ideato il progetto.
Un progetto innovativo che promuoverà un‘educazione dell’infanzia basata su questi valori:
Dunque un’educazione alla parità di genere insieme alla valorizzazione delle differenze.
Gli ideatori hanno spiegato a Repubblica Torino: “Il lavoro di cura, in cui rientra l’accudimento dei figli, si svolge prevalentemente tra le mura di casa, gratuitamente, ed è da sempre prerogativa quasi unica delle donne. Negli ultimi anni le problematiche legate alla conciliazione famiglia-lavoro hanno iniziato a riguardare anche gli uomini. È necessario un intervento più ampio, che garantisca madri e padri in tutto il loro percorso genitoriale, così è nato il nostro progetto di ‘Nido d’Infanzia in Università’“.
Il progetto “avrà una forma sperimentale con formazione innovativa dei e delle tirocinanti che si occuperanno dei e delle minori, con il coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio”. Tuttavia, precisano sulla loro pagina Facebook gli Studenti Indipendenti, non è un “asilo senza bambino e senza bambina”, come titola in modo fuorviante Repubblica, creando qualche confusione e scatenando già le prime polemiche.
“In realtà il concetto che si vuole riassumere – spiegano gli Studenti Indipendenti – è ben spiegato nell’articolo dalle nostre parole: l’asilo ‘avrà una forma sperimentale con formazione innovativa dei e delle tirocinanti che si occuperanno dei e delle minori. Saranno infatti coinvolte associazioni che operano sul territorio e che si impegnano nel promuovere attività per l’infanzia, che mirano a un’educazione basata sui valori della cura dell’ambiente, sul rispetto dell’altro, sulla decostruzione degli stereotipi e sulla partecipazione attiva’. Non cancellazione delle identità, ma valori importanti per il vivere reciproco e nel mondo da coltivare e da trasmettere“.
“L’istituzione di questo asilo contribuirà ad abbattere qualche ostacolo che si frappone in molti destini individuali tra le prospettive di studio e lavorative e i progetti di genitorialità“.
Per concretizzare il progetto ci vorrà ancora tempo, soprattutto per la realizzazione della struttura. I vertici dell’Università di Torino avrebbero voluto realizzare questo asilo all’interno di uno degli edifici dell’Ateneo, ma non è stato possibile trovare uno spazio adeguato. Così l’asilo sarà realizzato fuori, ma vicino all’Università in un edificio abbandonato, forse un ex commissariato di polizia.
Una volta realizzata la struttura, l’asilo universitario ospiterà tra i 20 e i 30 bambini e assumerà almeno un paio di maestre che collaboreranno con i tirocinanti nell’educazione innovativa dei piccoli.
Che ne pensate unimamme di questo progetto?
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