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Alfie Evans: l’ospedale si rivolge all’Alta Corte per l’interruzione delle cure

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valeria bellagamba
Alfie Evans (www.facebook.com/groups/alfiesarmy)

Alfie Evans: l’ospedale si rivolge all’Alta Corte per l’interruzione delle cure. Gli ultimi sviluppi sul caso del bambino inglese malato

Sono ore di angosciante attesa per i genitori e la famiglia di Alfie Evans, il bambino inglese affetto da una grave condizione neurologica degenerativa e in coma da oltre un anno, per il quale l’ospedale dove è ricoverato, l’Alder Hey Children Hospital di Liverpool, ha deciso che è giunto il momento di staccare le macchine che lo tengono in vita e lasciarlo morire. Una decisione che è stata approvata da tutti i tribunali britannici e anche dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

Ieri, dopo un incontro tra il padre del bambino, Tom Evans, e i vertici dell’ospedale di Liverpool sembrava fosse stato raggiunto un accordo per sospendere l’interruzione delle cure vitali al bambino e valutare il suo trasferimento all’estero. I genitori vorrebbero portarlo all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Ma il viaggio potrebbe essere molto rischioso per il piccolo, che ha bisogno di assistenza continua ed è tenuto in vita dalle macchine che lo nutrono, idratano e soprattutto lo fanno respirare. Per questo l’ospedale finora si era opposto. Fino a ieri, in cui, stando alle dichiarazioni alla stampa dei familiari di Alfie, sembrava si fosse aperto uno spiraglio.

Una speranza che tuttavia si è esaurita nel giro di poche ore. Dopo l’incontro di ieri, infatti, l’ospedale inglese ha proseguito per l’iter che aveva già avviato.

Alfie Evans (www.facebook.com/freeAlfieEvans)

Alfie Evans: l’ospedale procede con l’interruzione delle cure

Ieri in serata, la madre di Alfie Evans, Kate James, è intervenuta con un messaggio furioso su facebook, sul gruppo ufficiale a supporto del figlio, Alfie’s Army, per denunciare il comportamento dell’ospedale di Liveropool Alder Hey, che dopo averli rassicurati sulla sospensione dell’interruzione delle cure e la valutazione di un trasferimento all’estero, avrebbe invece proceduto con l’iter già iniziato di staccare il bambino dalle macchine che lo tengono in vita.

L’ospedale avrebbe deciso di rivolgersi all’Alta Corte per stabilire le modalità di interruzione delle cure al bambino. Quella che era una indiscrezione è stata confermata oggi da un portavoce dell’Alder Hey.

Il portavoce ha confermato che l’ospedale ha cercato di raggiungere un accordo con i genitori del bambino per stabilire un piano appropriato di cure palliative, che dovrebbero condurre il piccolo Alfie alla morte. Una versione diversa da quella dei genitori.

Poiché non è stato possibile raggiungere un accordo sui genitori su questo punto, un accordo legalmente necessario, l’ospedale ha annunciato che tornerà davanti all’Alta Corte per decidere quando saranno interrotte le cure per Alfie.

Alfie Evans con i genitori (www.facebook.com/groups/alfiesarmy)

In una dichiarazione l’ospedale ha affermato: “Comprendiamo che questo è un momento incredibilmente difficile per la famiglia di Alfie e continuiamo a sostenerli in ogni modo possibile“. “Comprensibilmente, c’è molto interesse su questo caso, ma, nonostante le dichiarazioni, non è mai stata concordata con la famiglia una data per l’interruzione delle cure per Alfie“.

Dopo un lungo e difficile procedimento legale, i tribunali hanno stabilito che le condizioni di Alfie sono irreversibili e non curabili e che il continuo trattamento attivo non è nel suo miglior interesse“, hanno continuato dall’ospedale.”Cerchiamo sempre di raggiungere un accordo con i genitori sul piano più appropriato di cure palliative per il loro bambino, ma purtroppo, in questo caso, non siamo stati in grado di farlo“. “Di conseguenza, dobbiamo tornare davanti all’Alta Corte, come ci viene richiesto dalla legge, per ottenere indicazioni su una data in cui interrompere il trattamento da Alfie“.

Parole lapidarie, che non lasciano scampo. La data in cui verrà staccata la spina ad Alfie sarà probabilmente fissata dal giudice. Una decisione drammatica.

Nel frattempo i sostenitori dei genitori del bambino si sono mobilitati sui social e non solo. Sulla pagina Facebook Alfies Army sono arrivati messaggi di incoraggiamento e preghiere. C’è chi ha condiviso appelli, lanciato petizioni e chi ha interpellato direttamente i membri del parlamento britannico. Il 31 marzo si sono svolte anche alcune manifestazioni di protesta a favore dei genitori di Alfie, per non staccare la spina al bambino. Tra le città dove i manifestanti sono scesi in strada c’è stata anche Londra, con un gruppo di persone che ha brandito striscioni e palloncini azzurri e viola, in colori di Alfie, lungo il viale che si affaccia su Downing Street, residenza del Primo Ministro.

Nel frattempo è arrivato anche il tweet di sostengo di Papa Francesco, ma forse non basterà.

Si tratta di un caso difficilissimo da trattare, che turba le coscienze, ponendo un interrogativo drammatico: quando una vita può essere considerata non più degna di essere vissuta? Secondo i medici che hanno in cura Alfie, l’interruzione delle cure è nel “migliore interesse del bambino”, perché il piccolo Alfie ha danni cerebrali gravissimi e nessuna possibilità di recupero. Le sue condizioni potranno solo peggiorare, fino a condurlo alla morte. Per questo motivo, secondo i medici, è meglio interrompere le cure subito.

Voi unimamme, che ne pensate?

valeria bellagamba

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