Beatrice Inguì è morta suicidandosi sotto un treno. Veniva presa in giro perché grassa. In un diario le parole dell’addio.
Beatrice Inguì aveva solo 15 anni e l’unica colpa di essere troppo sensibile. Perché bisogna soffrire davvero tanto per decidere di farla finita quando la tua vita è appena cominciata. Si sa però che quella è un’età critica, in cui si vorrebbe solo essere accettati, considerati non per ciò che si è, ma per ciò che si appare.
Evidentemente Beatrice era un’anima bella – frequentava il liceo musicale “Lagrangia” di Vercelli sognando di diventare un mezzo soprano – che non è stata capita, colpita a morte dagli insulti di chi le diceva che era in sovrappeso.
Una mattina che sembra una come tante Beatrice ha deciso che non ce l’avrebbe più fatta a sopportare tutto e forse avrà pensato che quella sarebbe stata per sempre la sua vita. Così poco dopo le 7 si è suicidata buttandosi sotto il treno regionale Torino-Milano.
Inizialmente si pensava che fosse un incidente: “Era di spalle, quando è arrivato il treno si è girata di spalle, lo zaino si è impigliato e l’ha trascinata sotto”, ha raccontato un’insegnante che stava aspettando il treno con lei a il Gazzettino. In realtà la giovane non è stata agganciata per un tragico errore: le telecamere della stazione mostrano che si è proprio abbandonata alla locomotiva.
La giovane, incastrata sotto il convoglio del binario 4, è stata estratta viva dai vigili del fuoco: è stata provata una rianimazione sul posto, ma tutto si è rivelato inutile.
Durante il sopralluogo della polizia ferroviaria a casa della famiglia a Rivoli, gli agenti hanno scoperto un diario in cui la ragazza scriveva: “Sono troppo grassa” e nell’ultima pagina – assieme alle parole per i genitori – un solo piccolo commiato: “Addio”.
Massimo Brusa, insegnante di matematica del liceo musicale ha detto all’Adnkronos: “Era mia allieva da due anni, la ricordo come una ragazzina molto dolce anche se ancora non riesco a parlare al passato, quello che è successo mi pare impossibile”. I compagni di scuola sono stati riuniti in aula magna dove il dirigente scolastico Giuseppe Graziano li ha informati.
Cordoglio anche su Facebook dove si possono leggere frasi di saluto, ma anche di rabbia per una situazione che si sarebbe potuta evitare: “Ciao Beatrice. I tuoi assassini (troppo facile dire che ti sei suicidata) sono quelli che la società definisce “bravi ragazzi”… sono quelli che ti hanno spinta sotto quel treno… Beatrice, 15 anni UCCISA da una società e da quella TV che esalta l’apparire all’essere senza capire disagi e dolori…
Le belve sono più umane. Beatrice … come Rita Atria, come tante ragazze e tanti ragazzi la cui “pratica” di vita è stata chiusa con un “suicidio”.
E neppure di fronte ad una tragedia simile si è fermato l’odio e il disprezzo sui social. Sulla pagina Facebook Giente Honesta, un gruppo Facebook che conta 55mila iscritti, in molti hanno commentato una morta così atroce con risate e battute fuori luogo: “Non sapevo che farsi mettere sotto da un treno fosse un metodo rapido di dimagrimento”, scrive Andrea B. S oppure “Lei voleva solo farsi assottigliare dall’impatto” dice Soufiane G. o ancora Maciej Mattia S. che si lascia andare ad un commento davvero di pessimo gusto: “Questo (incidente ndr) dimostra che i ciccioni preferiscono morire piuttosto che dimagrire“.
E voi unimamme cosa ne pensate? Cosa si può fare per aiutare e prevenire queste drammatiche morti? Chi sono i “leoni da tastiera” che si nascondono dietro questi commenti, e soprattutto perché lo fanno?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di un ragazzo vittima di bullismo compie un gesto estremo a 17 anni.
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