Ultime speranze per Alfie Evans, con la solidarietà di Papa Francesco. Il bambino inglese in coma da oltre un anno attende una nuova decisione sulla sua sorte.
Sono ore di trepida attesa per Alfie Evans, il bambino inglese di 23 mesi che da oltre un anno è ricoverato in coma all’Alder Hey Children Hospital di Liverpool. Il bambino è affetto da una grave condizione neurologica degenerativa, anche se i medici non sono stati in grado di diagnosticare la sua malattia. I giovani genitori del bambino, Tom Evans, 21 anni, e Kate James, 20 anni, hanno ingaggiato un’accesa battaglia legale con l’ospedale inglese che dopo mesi di coma del bambino ha deciso di staccare le macchine che lo tengono in vita, idratandolo, nutrendolo e aiutandolo a respirare. Secondo i medici, Alfie non ha più attività cerebrale, non è in grado di respirare da solo senza il ventilatore e i piccoli movimenti che fa sono solo dei riflessi condizionati. Il bambino non potrà migliorare, ma solo peggiorare fino alla morte e la decisione da prendere nel suo migliore interesse è quella di staccare le macchine lasciandolo morire.
Non la pensano così i genitori, che sostengono che il figlio sia vivo e non stia morendo, cresca e risponda agli stimoli. Nella battaglia legale però sono stati sconfitti, sia in tutti i gradi di giudizio nel Regno Unito sia davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, che ha dichiarato inammissibile il loro ricorso senza giudicarlo nel merito, non ravvisando alcuna violazione dei diritti umani.
Per i genitori è stato un colpo durissimo, essendo la Corte di Strasburgo l’ultima occasione per evitare la morte del figlio. Il padre ha lanciato un appello disperato affinché il piccolo Alfie non fosse privato del sostegno vitale. Un appello rivolto anche a Papa Francesco, che pochi giorni dopo ha risposto con un messaggio di solidarietà via Twitter.
Nel suo tweet del 4 aprile il pontefice ha scritto: “È la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte“.
Nel frattempo, a sostegno dei genitori di Alfie si sono svolte sabato 31 marzo in diverse città inglesi, tra cui Liverpool e anche Londra, manifestazioni di protesta contro la decisione di staccare le macchine che tengono in vita Alfie.
Il tweet di Papa Francesco ha rappresentato un momento di conforto per la famiglia, che in questi giorni non mai ha smesso di lottare per il suo bambino, anche perché nel frattempo, dopo aver perso tutte le cause, l’ospedale Alder Hey aveva stabilito la sera del 4 aprile che il piccolo Alfie Evans sarebbe stato staccato dalle macchine di lì a due giorni, venerdì 6 aprile. Un annuncio che ha gettato nella disperazione più totale i genitori del bambino, con il padre che ha implorato i medici di non staccare la spina al figlio. Una situazione straziante.
Prima di intervenire, tuttavia, i responsabili dell’ospedale Alder Hey hanno accettato un incontro con Tom Evans che si è tenuto nella giornata del 5 aprile. La zia di Alfie Sarah Evans ha detto all’Echo di Liverpool, al termine dell’incontro che l’ospedale ha accettato di non staccare il bambino dalle macchine, per il momento.
“È stato raggiunto un accordo tra Alder Hey e Tom per sospendere l’interruzione delle cure vitali cosicché possano rivedere la situazione di Alfie e valutare se è in grado di viaggiare all’estero per ulteriori trattamenti medici“.
I genitori del bambino da tempo pensano di portarlo all’estero, in Germania o in Italia, presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, per fargli provare nuove cure. Un proposito di fronte al quale l’ospedale inglese si è sempre opposto, affermando che il bambino non è in condizioni di sostenere un viaggio all’estero.
La notizia che l’ospedale aveva deciso di non procedere con il distacco del bambino dalle macchine e di valutare se il piccolo Alfie fosse stato in condizioni di poter essere trasferito all’estero, ha rappresentato un enorme sollievo per i genitori del bambino e per i familiari e una grandissima gioia per tutti i sostenitori del piccolo Alfie e della sua famiglia.
Tuttavia, dall’ospedale non sono arrivate nuove dichiarazioni. I responsabili dell’Alder Hey sono rimasti alla precedente dichiarazione pubblica, quella uscita dopo la decisione della Corte di Strasburgo: “La nostra priorità, ora, è di lavorare con i genitori di Alfie per concordare il piano di cure palliative più appropriato e chiederemmo che la loro privacy sia rispettata questa volta”.
L’ospedale, dunque, da queste dichiarazioni non sembrava aver cambiato idea e poche ore dopo c’è stato il colpo di scena.
Sul gruppo Facebook Alfie’s Army, l’esercito di Alfie, che sostiene il bambino, mamma Kate ha pubblicato un drammatico messaggio.
“Dopo l’incontro di oggi con l’Alder Hey, in cui abbiamo mostrato nuove prove e nuovo materiale, compreso un secondo parere da un’altra compagnia di ambulanze aeree che concorda che Alfie è in grado di volare e che se l’Alder Hey stipulasse con loro una convenzione farebbero volare Alfie.
Hanno fatto tutto alle nostre spalle – ha accusato la donna – alle 4 del pomeriggio hanno inviato di nuovo la pratica al giudice Hayden per rimuovere i sostegni vitali ad Alfie, già da domani, sebbene nell’incontro avessero concordato di vedere le prove e tenerci una riunione.
Siamo usciti da quell’incontro con la fiducia che anche l’Alder Hey ci stesse ascoltando, mentre in realtà ci sono passati dietro le spalle e hanno ignorato tutto quello che era accaduto durante l’incontro. Hanno detto che avrebbero rivisto le nuove prove e hanno messo da parte i discorsi sulla fine della vita fino a quando le nuove prove mediche fossero riviste e abbiamo cercato una seconda opinione. Sulla base di ciò, dopo che i papi hanno twittato per Alfie, il Bambino Gesù ha parlato delle cure per Alfie e si spera che lo spingano a farlo volare là.
Come genitori di Alfie siamo stati completamente ignorati ed è stata data loro una falsa speranza dall’Alder Hey che avrebbero considerato le nuove prove. Non ci hanno riferito durante l’incontro che stavano riportando il caso davanti al giudice Hayden. Siamo disgustati da quello che hanno fatto e da come possono farla franca!!”.
Le parole di mamma Kate hanno scatenato una marea di messaggi di sostegno alla famiglia di Alfie, con preghiere, attestazioni di solidarietà e rabbia verso l’ospedale. Quella che sembrava una nuova speranza si è presto trasformata in un incubo per i genitori di Alfie.
Attendiamo ulteriori sviluppi. Cosa dire unimamme?
Introduzione al mondo delle notizie per i bambini: come fare a mostrare loro il mondo,…
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…
Più batteri che nel gabinetto: un oggetto davvero comune nelle case di chi ha bambini…
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…