Bambina morta di otite a soli 4 anni: era stata rifiutata da due ospedali. Aperta un’inchiesta sul caso.
Una bambina di 4 anni di Gottolengo, in provincia di Brescia, è morta per le conseguenze di un’otite mal curata. La bambina stava male da un mese, piangeva e si toccava la testa. Quando è stata scoperta l’infezione che l’aveva colpita era già troppo tardi. Nel frattempo però la piccola era stata rimandata a casa da due ospedali.
Saranno le indagini a fare chiarezza sulla morte di Nicole, una bimba di soli 4 anni uccisa dall’infezione causata da un’otite che si stava trascinando da tempo. La piccola stava male da un mese, hanno riferito i genitori, piangeva spesso e si toccava la nuca. I genitori l’avevano portata dal pediatra che le aveva prescritto l’Anauran, un farmaco che viene somministrato per le otiti acute. La piccola però non aveva trovato sollievo dalle cure.
Nei giorni prima di Pasqua le sue condizioni si sono aggravate. La bimba aveva febbre alta e forti dolori al collo. La bambina, che abitava con i genitori a Gottolengo, una cittadina del bresciano, era stata portata all’ospedale di Manerbio, come riporta il Corriere della Sera, ma era stata dimessa “senza neppure un antibiotico”, ha riferito il padre, perché i medici non avevano trovato nulla di rilevante.
La piccola Nicole però stava male e il sabato di Pasqua, il 31 marzo, è ulteriormente peggiorata. Era con i genitori ad un incontro con il sindaco di Gottolengo e, come lo stesso sindaco a riferito, non faceva altro che piangere. I genitori erano afflitti perché non riuscivano a capire cosa avesse la loro bambina. Quel giorno stesso l’hanno portata presso un altro ospedale, L‘Istituto Poliambulanza di Brescia, ma anche da qui l’hanno dimessa perché non sarebbe emerso nulla di rilevante. L’ospedale, tuttavia, ha suggerito ai genitori della piccola Nicole di andare agli Spedali Civili di Brescia se la situazione fosse peggiorata. Cosa che il padre della piccola ha fatto subito, senza aspettare oltre.
È stato proprio agli Spedali Civili di Brescia, una delle strutture sanitarie più prestigiose della Lombardia, i medici hanno diagnosticato a Nicole una gravissima infezione. I medici degli Spedali Civili hanno spiegato che la bambina era arrivata al pronto soccorso già “in gravi condizioni”. L’infezione che l’aveva colpita era in stato avanzato e aveva causato un ascesso alla fossa cranica posteriore.”Grave ascesso cerebellare”, lo hanno definito i medici, un’infezione batterica diagnosticata solo in fase avanzata, grazie all’esame della Tac. L’estensione dell’infezione spiega perché la bambina si toccasse di continuo la nuca.
La situazione era gravissima e la bambina doveva essere subito operata. Nicole è stata ricoverata in terapia intensiva pediatrica e il giorno dopo, la domenica di Pasqua, è stata operata. I medici le hanno rimosso l’ascesso con l’intervento chirurgico, ma il quadro clinico purtroppo è rimasto grave.
Dopo quattro giorni di sofferenze, il 5 aprile la bambina è morta, a soli 4 anni per un’infezione batterica causata da un’otite che non era stata presa in tempo.
L’ascesso poteva essere scoperto prima dagli altri ospedali dove la piccola era stata portata? I medici degli Spedali Civili di Brescia anno spiegato in una nota: “Nonostante inizialmente la paziente apparisse vigile e collaborante, con parametri vitali nella norma, l’esecuzione delle indagini neuroradiologiche, una Tac e una risonanza all’encefalo, ha fatto scoprire il ‘grave ascesso’“.
L’otite di per sé non è mortale, in un caso su mille, però, può causare delle complicanze che se non trattate in modo adeguato possono portare alla morte. È quello che è accaduto alla piccola Nicole.
Su segnalazione dell’Azienda ospedaliera, la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta con l’accusa di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti. Lunedì mattina sul corpo della piccola sarà effettuata l’autopsia.
Nel frattempo, “con un gesto di grande generosità, i genitori hanno deciso di donare gli organi della loro bimba a scopo di trapianto“, ha annunciato l’Azienda ospedaliera. Il fegato e i reni di Nicole sono stati già inviati a tre bambini che ne hanno bisogno.
Anche il Ministero della Salute vuole conoscere cosa è accaduto negli ospedali dove la bambina era stata portata dai genitori. Così la ministra uscente Beatrice Lorenzin ha inviato una task force di ispettori e altri esperti negli ospedali coinvolti. La task force è formata da esperti dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), carabinieri del Nas e ispettori del ministero. Anche l’Azienda socio sanitaria territoriale del Garda ha avviato una indagine interna e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha disposto una Commissione di verifica presso l’Ats di Brescia.
Il sindaco e il parroco di Gottolengo hanno espresso la vicinanza del paese ai genitori della piccola Nicole, una giovane coppia molto legata alla parrocchia. Papà Mattia e mamma Alessandra ora sono chiusi nel loro dolore.
Il padre della bambina ha detto di non cercare un colpevole, vuole solo stare accanto alla figlia, insieme alla compagna, fino all’ultimo. Dopo essere stato ascoltato negli uffici della Procura, il papà ha detto: “Ora dobbiamo proprio andare. La bambina è lì da sola”.
La direttrice della scuola dell’infanzia di Gottolengo frequentata da Nicole ha detto della bambina “Aveva un buon carattere, sempre partecipe, serena e allegra”.
“Ciao piccolo dolce Angioletto“, l’ha salutata la scuola d’infanzia con un messaggio su Facebook.
C’è poco da commentare, care unimamme.
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