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Parto naturale: dal travaglio alla nascita passo passo

Violenza ostetrica: una donna non può più avere rapporti sessuali

Published by
Valentina Colmi

Una donna ha subìto una violenza ostetrica particolarmente grave e in questi giorni si è concluso il processo che ha risarcito lei ma anche suo marito. 

Ci possono essere dei momenti che ti ricorderai per sempre. Uno di questi è sicuramente la nascita di un figlio: cosa ci può essere di più bello? Prima di avere Paola mi domandavo come sarebbe stato partorire naturalmente: avevo paura di non tornare più quella di prima, ma poi ho avuto un cesareo e ho dovuto pensare a riprendermi in altro modo.

Violenza ostetrica: famiglia risarcita per conseguenze permanenti

Il parto naturale è sempre la scelta migliore per la mamma, anche se può esserci il rischio di lacerazioni; alcune volte ad esempio si praticano episiotomie inutili, altri volte si fa fatica a guarire e si possono incontrare delle difficoltà magari nei rapporti sessuali dopo il figlio.

E’ proprio di questi giorni – come riporta La Stampa – la notizia di una donna che è stata risarcita – e con lei il marito – per aver subìto una menomazione permanente dovuta al parto. 

I fatti risalgono al 2009 quando la signora aveva dato alla luce sua figlia all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. La bambina è nata sana, ma i problemi li ha avuti la paziente che a causa di un errore medico ha avuto serie conseguenze nella sua vita. Conseguenze così importanti da essere permanenti.

A causa infatti di una lacerazione perineale di 4 grado (si tratta di una lacerazione che coinvolge meno del 2% dei parti e che deve essere ben suturata da un’ostetrica in un ospedale ben attrezzato, in modo da prevenire un’incontinenza fecale o fistole fecali) – come evidenziato dalla consulenza legale del perito, il Dottor Scaglione di Milano – la donna non è più in grado di avere rapporti sessuali con il marito.

Mentre il medico non ha alcun dubbio sul buon operato dell’equipe sulla gestione del travaglio e del parto, è stata contestata la diagnosi della lacerazione perineale “con colposo ritardo di qualche ora rendendosi così necessario un secondo intervento riparatore”. 

Un’invalidità permanente che ha avuto pesanti ripercussioni sia su di lei sia ovviamente sulla vita del coniuge.

Per questo il giudice ha deciso di risarcirli condannando la Asl2 a pagare una somma di 102 mila euro alla donna e di 22 mila euro all’uomo per i danni riportati, visto che impedisce “un aspetto fondamentale della persone”.

Sempre secondo Scaglione, infatti, se la lacerazione fosse stata curata per tempo, la signora avrebbe avuto meno danno ai tessuti con un esito diverso da ciò che poi è stato.

E voi unimamme come ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla di parto e post parto: meglio le lacerazioni spontanee dell’episiotomia. 

Valentina Colmi

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