Essere nonni è un diritto: il rapporto con i nipoti tutelato dalla legge. Il diritto alla nonnità.
Come voi tutte care unimamme sapete il rapporto dei vostri figli con i nonni è molto importante. La relazione con i nonni è per i bambini un legame speciale, unico, che si porteranno dietro per tutta la vita con ricordi affettuosi e teneri, episodi divertenti che racconteranno agli amici e a loro volta ai loro nipoti. I nonni aiutano i bambini a crescere, alle volte li viziano un po’ troppo, ma il loro contributo all’educazione dei nipoti, oltre che alla cura, è fondamentale.
Anche per i nonni il rapporto con i nipoti è importante perché li mantiene attivi e giovani, inoltre i nonni possono prendersi qualche libertà in più con i propri nipoti e il meglio del legame con loro perché non sono vincolati alle regole educative dei genitori. Spesso, infatti, i nonni sono complici dei nipoti.
Le leggi italiane e internazionali stabiliscono l’importanza del rapporto nonni-nipoti e il diritto dei nonni di frequentare i nipoti.
Essere nonni è un diritto: lo dice la legge
Nel 2005 l’Italia ha introdotto con una legge la Festa dei Nonni, riconoscendo l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie e nel rapporto con i nipoti.
La legge del 31 luglio 2005 n. 159 all’articolo 1 recita: “È istituita la ‘Festa nazionale dei nonni‘ quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”. La festa è stata istituita il 2 ottobre giorno della “Festa degli Angeli Custodi”.
Negli Stati Uniti i nonni vengono festeggiati dal 1978, la prima domenica di settembre; in Spagna e Portogallo la festa cade il 26 luglio; in Francia a marzo; mentre in Polonia si festeggiano solo le nonne, il 21 gennaio.
La relazione tra nonni e nipoti realizza i valori costituzionali importanti, come lo svolgimento della personalità e la solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e può essere anche ritenuta una “funzione che concorre al progresso materiale o spirituale della società“, come recita l’art. 4 Cost. che parla di lavoro e che può essere riferito a tutte quelle prestazioni volontarie effettuate dalle persone anziane, come la figura del “nonno vigile”.
Per i nonni questa funzione è molto importante perché li mantiene attivi e utili alla società. Gli psicologi parlano di “generatività”, un “pensare per generazioni” che permette ai nonni di sentirsi ancora vivi e utili anche se le forze iniziano a venire meno.
I consulenti relazionali e pedagogisti della famiglia, Maria Teresa Zattoni e Gilberto Gillini, affermano che “i nonni sono chiamati a imparare il bello dell’attesa, della non-pretesa, dello stupore e della gratitudine. Essi rappresentano una fase della vita di famiglia assolutamente indispensabile, perché possono diventare grandi ‘allenatori’ per la seconda generazione: mostrano che la vita vale la pena di essere vissuta, nonostante intoppi e dolori. E mostrano che il dono da offrire alle nuove generazioni è quello della pace, cioè della sintonia tra mente e mano, tra desiderio e motivazione al fare”.
“Anziani e bambini” sono “gli unici a possedere una via di fuga verso il fantastico”, sottolineano i due pedagogisti.
Tra nipoti e nonni si instaura un legame profondo che va oltre ogni riconoscimento giuridico. Per questo motivo va mantenuto e custodito anche fuori dalle aule giudiziarie. Si parla di aule giudiziarie perché purtroppo alcune situazioni familiari che dovrebbero essere normali sono oggetto di conflitti e rivendicazioni che finiscono davanti ai giudici. Conflitti che finiscono con il danneggiare i bambini, ma anche i nonni.
In caso di divorzio dei genitori, infatti, c’è il rischio che anche la relazione con tra nonni e nipoti di uno dei coniugi sia compromessa. Leggi e sentenze, anche a livello internazionale, intervengono tuttavia a tutelare questo legame speciale.
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, sentenza 20 gennaio 2015:
“Gli ascendenti (i nonni, ndr) hanno il diritto a mantenere rapporti effettivi con i nipoti, anche dopo la separazione o il divorzio dei genitori: le Autorità nazionali che non predispongano tutte le misure necessarie per tutelare il benessere del minore e favorire il percorso di riconciliazione con i nonni e non agiscano con rapidità per rendere effettivo ed efficace tale rapporto pongono in essere una violazione dell’art. 8 della Cedu (Convenzione europea dei diritti dell’uomo)”.
I nonni danno il loro apporto nella costruzione dell’identità dei nipoti, anche e soprattutto attraverso il racconto. I nonni amano raccontare storie ai bambini e i bambini amano ascoltarle. Il racconto contribuisce allo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale dei fanciulli (art. 27 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).
Per i nipoti conoscere la vita e le storie delle generazioni che li hanno preceduti significa ricevere stabilità e connessione. Stabilità grazie alla continuità delle vite che li hanno preceduti e connessione grazie al legame profondo che viene ad instaurarsi. Del resto narrare significa etimologicamente “far conoscere raccontando, rendere esperto, consapevole” e corrisponde all'”impartire orientamento ed i consigli necessari” cui sono tenuti genitori e altri adulti secondo l’art. 5 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.
Allo stesso tempo, i nonni sono anche una importante fonte di consigli per i genitori nell’educazione dei figli, grazie alla loro pregressa esperienza. I genitori possono rivolgersi ai loro genitori e suoceri non solo per tenere i figli quando sono assenti, ma anche nella costruzione di un percorso educativo e su come affrontare le inevitabili difficoltà che si possono incontrare con i bambini.
L’art. 8 par. 1 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia si prevede “il diritto del fanciullo di conservare la propria identità, nazionalità, nome e relazioni familiari”. I nonni sono componenti insostituibili di questa identità, della nazionalità, del nome (e cognome) e delle relazioni familiari di ogni bambino.
Nell’ordinamento giuridico italiano i nonni in passato erano chiamati solo per gli oneri, oggi, invece, grazie alle recenti riforme legislative si sono visti riconoscere un importante ruolo relazionale, all’interno della famiglia e nel rapporto con i nipoti.
L’art 317 bis introdotto nel Codice civile nel 2013, dal titolo “Rapporto con gli ascendenti”, recita: “Gli ascendenti hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. L’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore”.
Queste informazioni e altre le trovate sul sito web dello Studio Cataldi.
Che ne pensate unimamme? Siete d’accordo che il rapporto nonni e nipoti è importante?
Vi ricordiamo il nostro articolo: 4 motivi per cui il legame nonni e nipoti è diverso da quello coi figli