Non avevano fatto il vaccino per la varicella: due bambini si sono ammalati e sono stati ricoverati in ospedale per complicazioni. È accaduto a Voghera, in provincia di Pavia.
Vi abbiamo parlato più volte del morbillo e delle complicazioni anche letali che può causare. L’altra malattia infettiva, meno grave, ma che può dare complicazioni anche serie e per la quale esiste il vaccino è la varicella.
L’obbligo di vaccinarsi contro la varicella è stato introdotto dal decreto Lorenzin solo per i nati nel 2017, ma è bene che anche gli altri bambini siano vaccinati – e non solo i bambini. Come testimonia il caso di due bambini ricoverati in ospedale per le complicanze della malattia.
Le cronache ci riportano la notizia di due bambini ricoverati in ospedale a cause delle complicazioni della varicella, malattia infettiva non mortale (salvo il caso di neonati contagiati dalla madre nei giorni del parto), che tuttavia può dare complicazioni fastidiose e anche gravi. Per la varicella c’è il vaccino, ma è obbligatorio solo per i bambini nati nel 2017, secondo il decreto Lorenzin, mentre per gli altri è fortemente consigliato.
I due bambini contagiati dalla malattia infettiva sono stati ricoverati all’ospedale di Voghera, in provincia di Pavia. La notizia è stata data dal quotidiano La Provincia pavese. I bambini non sono in pericolo di vita, ma sono tenuti sotto stretta osservazione medica. Uno ha solo 4 mesi, l’altro 5 anni.
Nessuno di loro aveva fatto il vaccino contro la varicella, per dei motivi ben precisi. Il bambino di 4 mesi è troppo piccolo per essere sottoposto a vaccinazione, che per la varicella si fa dai 12 mesi di età. Per l’altro bambino di 5 anni il vaccino non è obbligatorio, anche se fortemente consigliato.
Il bambino di 4 mesi presenta sonnolenza e basso livello di reattività, mentre il più grande di 5 anni ha una paralisi del nervo facciale. Tutte conseguenze che può dare la malattia. Si tratta di complicanze al sistema nervoso centrale.
Il dottor Albero Chiara, responsabile dei reparti di pediatria degli ospedali di Voghera e Vigevano, ha spiegato che i due bambini vengono curati con farmaci antivirali. “Il mio consiglio, come pediatra e come padre – ha detto Alberto Chiara – è di sottoporre assolutamente i propri figli alla profilassi” vaccinale.
Il vaccino per la varicella viene somministrato in due dosi:
Oggi il vaccino contro la varicella viene somministrato insieme a quello contro morbillo-parotite-rosolia con il quadrivalente (MPRV). Per questo motivo si tende sostanzialmente a somministrarlo a tutti.
La varicella, come si legge sul sito web di Epicentro, è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata dal virus Varicella zoster (Vzv), della famiglia degli Herpes virus. Insieme a rosolia, morbillo, pertosse e parotite, la varicella è annoverata fra le malattie contagiose dell’infanzia, che nella maggioranza dei casi colpiscono i bambini tra i 5 e i 10 anni.
L’uomo è l’unico serbatoio conosciuto di questo virus: la malattia si trasmette quindi soltanto da uomo a uomo.
Dopo un’incubazione di 2 o 3 settimane, la malattia esordisce con un esantema cutaneo (o rash), febbre non elevata e lievi sintomi generali come malessere e mal di testa. Per 3-4 giorni, piccole papule rosa pruriginose compaiono su testa, tronco, viso e arti, a ondate successive. Le papule evolvono in vescicole, poi in pustole e infine in croste granulari, destinate a cadere. Tipicamente l’esantema è costituito da 250-500 lesioni.
La varicella è in genere una malattia benigna che guarisce nel giro di 7-10 giorni. Una volta che la si è presa si è immuni a vita. Sono rarissimi i casi in cui può ritornare.
La malattia tende ad essere più aggressiva negli adolescenti e negli adulti, e può essere particolarmente grave se colpisce persone immunodepresse (persone con infezione da Hiv, persone sottoposte a chemioterapia o in cura con steroidi per asma o altre malattie). Per questo motivo il vaccino è caldamente raccomandato anche agli adulti che non hanno avuto la malattia da bambini.
Le complicanze della varicella sono rare nei bambini sani e si verificano soprattutto nelle persone immunodepresse, nei neonati e negli adolescenti o adulti.
Le complicanze che possono verificarsi sono:
La polmonite è la complicanza più comune tra gli adulti.
Se la varicella viene contratta da una donna all’inizio di una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione) può trasmettersi al feto, causando una embriopatia (sindrome della varicella congenita). I bambini che sono stati esposti al virus della varicella in utero dopo la ventesima settimana di gestazione possono sviluppare una varicella asintomatica e successivamente herpes zoster (Fuoco di Sant’Antonio) nei primi anni di vita. Se invece la madre ha avuto la malattia da cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui mortalità può arrivare fino al 30%.
Una volta guariti dalla varicella, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente per tutta la vita. Nel 10-20% dei casi il virus si risveglia a distanza di anni, di solito dopo i 50 anni luogo all’herpes zoster, noto comunemente come “fuoco di Sant’Antonio”. Lesioni a grappolo di tipo vescicolare si presentano al torace, a volte accompagnate da dolore localizzato.
Cosa ne dite unimamme? Dopo queste informazioni avete ancora dubbi se vaccinare i vostri bambini?
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