Patente a 18 anni: sembra che ai ragazzi di oggi non importi poi più molto di avere la macchina, ma la cosa principale è lo smartphone.
Ricordo che quando avevo 18 anni non vedevo l’ora di prendere la patente per poter essere autonoma: poi – visto che avevo molto da studiare e non riuscivo a dedicarmi anche alla scuola guida – ho rimandato fino ai quasi 20. Per me avere l’auto significava libertà e voglia di vedere posti nuovi, visto che in famiglia solo mio papà ce l’aveva mentre mia madre non ha mai voluto. Negli anni l’auto l’ho usata abbastanza spesso, ma non per viaggi molto lunghi, mentre mio marito è l’opposto: ha viaggiato in lungo e in largo con il suo bolide.
Patente a 18 anni: i giovani la prendono più tardi
Sembra però che i giovani italiani non abbiano molta voglia di prendere la patente o se la prendono, la prendono più tardi, in media a 21 anni e 2 mesi nonostante si sia abbassata l’età per prendere il foglio rosa, ovvero 17 anni. Le ragazze in particolare prendono la patente a 21 anni e 9 mesi, oltre 1 anno più tardi rispetto agli uomini, che invece la prendono a a 20 anni e 8 mesi. Il record di chi la prende più tardi è della Sardegna, dove l’età media delle neo patentate è di 22 anni e 7 mesi, seguita dalla Liguria (22 anni e 5 mesi) e dall’Emilia Romagna (22 anni e 3 mesi).
Facile.it ha rielaborato i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sono state evidenziate le differenze tra Regione e Regione. Nel 2016 i giovani tra i 18 e i 19 anni d’età che hanno preso la patente sono stati 287.551, l’8,4 per cento in meno rispetto al 2012. Significa che la patente si prende più tardi, non soltanto per i nuovi limiti posti dal codice della strada (non si possono guidare veicoli superiori i 70 kw per i neo patentati), ma anche e soprattutto per un cambiamento culturale.
I giovani di oggi hanno infatti un’altra idea di libertà, non data dall’auto ma dallo smartphone, che ha accorciato i confini e che permette – almeno idealmente – di viaggiare ovunque. Prima – e per prima parlo della generazione nata negli anni 80 – il mondo era molto più ristretto e per raggiungerlo per forza ci voleva un’auto (ricordiamo che oggi con le tariffe aeree low cost si può andare praticamente in ogni angolo di globo). Certo, questo ragionamento vale a seconda del posto in cui abiti: se vivi in una metropoli, dove i mezzi pubblici funzionano e soprattutto non c’è parcheggio, non c’è bisogno impellente di un auto mentre se si vive in montagna, dove forse le macchine sono l’unico mezzo per spostarsi, è quanto meno chiaro che le quattro ruote siano la soluzione migliore.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di neopatentati: i più a rischio di incidente.