I primi 1000 giorni di un neonato ne influenzano la vita.
Nel corso dei primi 1000 giorni di vita l’ambiente ha effetti a lungo termine sulla mamma e sul figlio.
La professoressa Lauren Storme a capo del Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale Universitario di Lille, ha preso in considerazione l’impatto dell’ambiente sulla gravidanza e i primi 2 anni di vita del bambino, dimostrando che nessun altro intervento nei successivi 2 anni dalla nascita ha lo stesso effetto sulla vita future del bebè quanto l’allattamento al seno.
La dottoressa Storme, nei primi 1000 giorni ha considerato gli effetti:
Non si può non notare il fatto che le malattie trasmissibili stiano aumentando in modo significativo tra i giovani e gli anziani.
Per esempio:
hanno un’incidenza 10 volte maggiore rispetto al passato.
La fertilità inoltre si riduce mentre aumentano malattie non trasmissibili come:
Ultimamente è stato conferito molto risalto all’epigenetica, ovvero all’influenza dell’ambiente sullo sviluppo genetico vista come uno degli elementi fondamentali per individuare il processo di sviluppo delle malattie. Quindi se i geni possono suggerire previsioni circa l’eventuale sviluppo delle malattie il modo in cui un singolo individuo può cercare di agire per attivare o meno la propria predisposizione è l’ambiente circostante.
“Prima cominciamo a prenderci cura degli elementi ambientali che possono impattare positivamente sul nostro stato di salute, maggiore sarà la loro benefica influenza nel corso dell’esistenza” dichiara la scienziata.
Secondo il parere della scienziata, espresso durante il 13° Simposio Internazionale sull’Allattamento al seno e sulla lattazione di Medela, i primi 1000 giorni del neonato sono una fantastica opportunità, uno dei più importanti passaggi critici di sviluppo.
Forse ricorderete che anche per altri esperti i primi 1000 giorni di vita sono cruciali per i bambini.
Storme sottolinea che le malattie che si manifestano nel corso dell’esistenza sono programmate in gran parte in quei fatidici 1000 giorni.
Per questo motivo secondo lei medici e scienziati dovrebbero pensare in termini di programmazione perinatale della salute.
“Nell’arco dei prossimi 10-20 anni ci concentreremo senza dubbio sul corretto inizio di questa programmazione ottimale invece che cercare di intervenire in seguito. Questo è il
futuro della medicina: migliorando il contesto ambientale in cui madre e bambino vivono in quei primi mille giorni potremo ridurre le patologie croniche in età adulta“.
In base a questo la professoressa ribadisce che i benefici effetti dell’allattamento al seno durano per la vita.
La sua ricerca ha dimostrato che l’allattamento al seno porta a:
Uno studio ha legato i punteggi cognitivi di un gruppo di 67enni all’allattamento al seno.
Secondo un’altra ricerca i piccoli allattati al seno ottengono benefici psicologici all’età di 30 anni.
I benefici sono ancora più evidenti nei prematuri o i piccini con basso peso alla nascita.
Inoltre bisogna aggiungere che le componenti del latte materno come la vitamina D e l’omega 3, insieme ad altri fattori, non sono il risultato di ciò che ha mangiato la mamma la sera prima ma:
Storme afferma che mamme e bambini vanno protetti, le mamme dovrebbero essere sostenute nell’allattamento e nella creazione di un legame che, liberando l’ossitocina, rafforza il sistema linfatico e diminuisce rabbia ed agitazione.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati e della programmazione perinatale della salute?
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