Alfie Evans: continua la battaglia dei genitori per salvare il figlio. I genitori del piccolo Alfie non si arrendono.
L’ultimo appello respinto dai giudici ha gettato nella disperazione più profonda i genitori del piccolo Alfie, Tom Evans e Kate James. La giovane coppia da mesi è impegnata in una battaglia legale con l’ospedale Alder Hey di Liverpool, dove il loro bambino è ricoverato in gravi condizioni, per impedire che al piccolo Alfie siano interrotti i supporti vitali: il ventilatore che lo aiuta a respirare e le macchine per la nutrizione e l’idratazione.
Alfie è affetto da una patologia che non è stata ancora bene diagnosticata, ma che gli ha causato una grave condizione neurologica degenerativa, per la quale è in stato vegetativo dal dicembre 2016. Secondo i medici, per il bambino non c’è più niente da fare, le sue condizioni sono irrecuperabili e il danno cerebrale è esteso.
Basta questo per decidere d farlo morire? Alfie è stato descritto in stato vegetativo o semi vegetativo, ma non è completamente immobile a letto, ogni tanto fa qualche movimento e apre gli occhi. È per questo motivo che i genitori vogliono che viva e stanno lottando con tutte le forze.
Quella del 16 aprile è stata una giornata durissima per Tom e Kate, i genitori del piccolo Alfie Evans hanno perso davanti alla Corte di Appello di Londra l’ennesimo grado di giudizio contro l’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, per evitare il distacco delle macchine che tengono in vita il loro bambino.
La famiglia Alfie Evans ha tentato un ultimo disperato appello, questa volta non sulle questioni mediche e le condizioni del bambino (come è già accaduto con sentenze tutte sfavorevoli alla famiglia), ma sul principio del diritto anglosassone dell’habeas corpus ovvero dell’inviolabilità della persona. L’intenzione della famiglia di Alfie è quella di sollevare i medici dell’Alder Hey dalle responsabilità di cura del bambino, per affidare il piccolo ad un altro team di medico di loro fiducia. I medici a cui si sono rivolti i genitori del bambino fanno parte di un team di specialisti giunto dalla Polonia con l’obiettivo di trasportare il piccolo Alfie in eliambulanza fino al Bambino Gesù di Roma.
I genitori, tramite il loro avvocato, Paul Diamond, hanno tentato di far valere il loro diritto di occuparsi di Alfie sottolineando che il loro bambino non era imprigionato dall’ospedale e che pertanto poteva uscire con i genitori per essere portato altrove, in un altro ospedale.
I giudici della Corte di Appello però hanno respinto questa tesi, accogliendo in pieno le istanze dell’ospedale, anche sulla pericolosità di far viaggiare Alfie. Il che può sembrare assurdo, visto che è proprio l’ospedale a voler interrompere la vita del bambino.
I tre giudici della Corte di Appello hanno anche negato il permesso ai genitori di Alfie di fare ulteriore appello alla Corte Suprema, tuttavia il ricorso può essere presentato lo stesso, sarà la stessa Corte Suprema a valutare il caso e decidere se accoglierlo per discuterlo in udienza o semplicemente respingerlo, come peraltro è già accaduto nel precedente iter giudiziario. Nel frattempo il ricorso alla Corte Suprema è stato presentato nella giornata del 17 aprile dall’avvocato della famiglia Evans.
Per la famiglia di Alfie sono ore drammatiche, i giovani genitori, 21 anni il papà e 20 la mamma, stanno combattendo una battaglia disperata, forse più grande di loro. Sono sostenuti dall’affetto e dal calore della famiglia, degli amici e dei tanti sostenitori che si sono radunati attorno al gruppo Facebook Alfies Army, ma per Tom e Kate è comunque durissima. La perseveranza del loro amore per il figlioletto non può lasciare indifferenti.
Così come estremamente toccante è stato il messaggio disperato e rotto dal pianto di Tom Evans quando è uscito davanti all’ospedale Alder Hey per rilasciare la sua dichiarazione dopo la sentenza, l’ennesima sfavorevole, dei giudici della Corte di Appello di Londra. Papà Tom visibilmente scosso, tremando, ha tirato fuori dalla tasca dei pantaloni un telefono cellulare dal quale ha letto le sue sue dichiarazioni alla stampa e al pubblico: la famiglia di Alfie non si arrende, “siamo più forti che mai, non ti abbandoneremo Alfie“.
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