Tumore è inoperabile: nonostante la sentenza, Orlando Fratto, un ragazzo di 35 anni di Soverato, in Calabria, è riuscito a volare negli Stati Uniti per essere operato. I soldi per l’intervento li hanno raccolti i suoi concittadini.
Una storia davvero incredibile quella di Orlando Fratto, un ragazzo di soli 35 anni, che però si è trovato a combattere una battaglia più grande di lui. E’ il 2016 quando riceve la diagnosi di un sarcoma alla gamba: operato a Milano sta bene, ma dopo un anno e mezzo il tumore è tornato ed è più aggressivo. Ha occupato tutto l’addome e per i medici non è operabile.
Cosa fare di fronte a questa notizia? Forse in molti avrebbero cercato di passare con serenità gli ultimi giorni, non lo so. La famiglia di Orlando non si è arresa e ha continuato a cercare chi potesse aiutare il ragazzo.
Come si legge su Il Giornale, la fidanzata Cristiana scopre che a New York, al Columbia University Medical Center, si trova il chirurgo giapponese Kato Tamoaki, pioniere dei trapianti multipli e ideatore di una tecnica di rimozione degli organi colpiti da tumore unica al mondo: gli organi attaccati dal tumore vengono prelevati, lavati in una soluzione chemioterapica e immessi nuovamente rigenerati.
Tamoaki – che ha già operato con successo 11 malati – può essere la soluzione. Orlando potrebbe avere il 30% di possibilità in più. Ma c’è uno scoglio insormontabile: il tutto costa 546mila dollari, degenza compresa, più di 490 mila euro. “Non avrei mai osato chiedere denaro a qualcuno – aveva ammesso Orlando – La mia famiglia però ha insistito e le donazioni sono arrivate una via l’altra”.
Grazie infatti al sindaco Ernesto Alecci, all’assessorato alle Politiche sociali, alle associazioni di commercianti e alla legge che prevede di potersi curare all’estero, l’azienda sanitaria Asp ha anticipato il 70% dei costi. 70mila euro sono stati invece raccolti dai compaesani, che si sono mobilitati in ogni modo per aiutarlo raccogliendo fondi tra lotterie, spettacoli teatri e tornei sportivi. L’operazione è costata 300mila euro ed è durate 10 ore e la massa è stata tolta del tutto.
Sulla pagina Facebook Associazione Orlando il Guerriero Onlus si legge che per chiarezza, mancano però ancora 100mila euro per saldare l’intervento a cui si aggiungono altre cure costose:
“SPIEGHIAMO CHE MANCANO ANCORA 100.000€ per saldare il costo dell’intervento chirurgico
Dobbiamo avere ancora preventivo per chemioterapia e/o eventuali altre cure, per i due noduli polmonali e per la malattia in genere. Tutto ciò si vedrà però dopo la ripresa dell’intervento fatto all’addome… Solo allora i medici decideranno il da farsi. Nel frattempo, quando sarà dimesso per l’intervento fatto dovrà rimanere appunto a new york nell’attesa di poter essere trattato per il resto, periodo il quale dovrà nutrirsi sempre per via endovenosa. Tutto questo ha un costo perché ogni giorno oltre alla sacca che costa circa 200 dollari ci sarà un infermiere che dovrà andare a casa a collegare la sacca. Quindi oltre alle cure mediche anche a domicilio anche l’affitto di un posto pulito e sterile che non può essere un hotel qualsiasi. Vi preghiamo quindi di continuare a sostenerci”.
In molti sono pronti ad aiutare Orlando, anche gli italiani che vivono in Canada si stanno mobilitando per aiutare. Cosmina, la mamma di Orlando, ha ringraziato tutti: “Non voglio più sentir dire che in giro c’è gente cattiva. Purtroppo ce n’è, ma la stragrande maggioranza è di cuore buono. Grazie perché avete aperto il cuore a tutti noi”.
Una storia bellissima che speriamo abbia anche il lieto fine.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di una bambina che ha un tumore in fase terminale e la famiglia decide di celebrarla.
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