La Corte Suprema ha pronunciato un nuovo verdetto contro le istanze della famiglia Evans, i cui genitori volevano trasferire il figlio.
Un nuovo tassello si aggiunge alla disperata lotta che stanno conducendo Tom e Kate Evans nel nome del figlio Alfie, di 23 mesi, afflitto da una misteriosa malattia che ha causato il deterioramento del cervello e a cui i medici dell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool starebbero per staccare la spina.
I genitori si sono ripetutamente appellati contro la decisione dei medici, ma le loro istanze, sul piano legale, sono state rigettate, sostenendo la tesi del personale sanitario.
Di recente i genitori di Alfie hanno manifestato il desiderio di trasferire il figlio dall’ospedale che lo ha in cura, verso un’altra struttura, italiana, che sarebbe disposta ad ospitarlo: Il Bambin Gesù di Roma. Non solo, anche il Gaslini di Genova si è dichiarato pronto ad accoglierlo e a curarlo.
Questo però è stato impedito con fermezza, chiamando persino la polizia a impedire il trasferimento del bimbo.
Così i genitori si sono rivolti alla Corte Suprema sostenendo che il figlio fosse detenuto illegalmente.
I giudici però hanno bocciato la richiesta di Kate e Tom Evans negando anche ai giovani genitori di appellarsi.
Secondo i giudici una persona incapace di muoversi a causa delle misure prese nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale per tenerla in vita non è “privazione della libertà”.
“L’ospedale è libero di fare ciò che ritiene nel miglior interesse del paziente” ha dichiarato il giudice.
La mamme e il papà di Alfie però vogliono rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo in merito all’ultimo verdetto.
Nel frattempo ricordiamo che la Corte Suprema ha stabilito che non ci saranno più ritardi riguardanti il momento in cui Alfie verrà privato del sostegno delle macchine per continuare a vivere, la cui data viene tenuta riservata per rispetto della privacy della famiglia.
“Questa è la legge di questo Paese. Nessuna ulteriore istanza alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo può o dovrebbe cambiare tutto questo”.
Le condizioni di Alfie si sono aggravate nel dicembre del 2016 dopo una crisi epilettica quando il piccino aveva solo 7 mesi.
“Non ci arrenderemo, continueremo a combattere, con tutti i mezzi a disposizione forniti dalla legge, per salvare la vita di nostro figlio” ha dichiarato Tom Evans.
La famiglia di Alfie ha però perso tutti i gradi di giudizio e ora attende il responso dalla Corte Europea dei Diritti Umani, posto che questo possa cambiare qualcosa, come si legge sul The Guardian..
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