La Fondazione Lene Thun aiuta i bambini malati di cancro direttamente negli ospedali.
Da dieci anni Lucia Adamo lavora per la nota azienda Thun e, negli ultimi anni, si è occupata, in modo particolare della Fondazione Lena Thun Onlus.
Nel 2014, il proprietario Peter Thun ha deciso di affidarle il progetto della Fondazione intitolata alla madre, morta da alcuni anni.
“Era una ceramista, i primi prodotti li ha creati lei. Raccontano che veniva in fabbrica a lavorare fino a notte, diceva che dal manipolare l’argilla traeva enorme energia”.
Dopo la scomparsa della madre il figlio ha capito che modellare l’argilla può portare sollievo.
Quindi la famiglia intendeva rivedere l’approccio e le modalità con cui la Fondazione operava.
La Adamo ha quindi iniziato a prendere contatto con i primari di oncologia pediatrica trovando persone entusiaste e impazienti di iniziare. Pensavo: “vado a proporre il gioco dell’argilla a persone che rischiano la vita” ha dichiarato la Adamo a Repubblica “non è proprio la prima cosa di cui hanno bisogno. Ma ho cercato di dare un senso razionale al tutto mettendo le mie competenze legate al business a disposizione di un progetto di responsabilità sociale“.
La donna ha scoperto illuminati reparti di oncoloia pediatrica dove i pazienti vengono seguiti a 360° gradi.
Lì vi erano piccoli pazienti che, all’80% guariscono ma devono rimanere per parecchio tempo, a volte anche anni, in ospedale, per cui il periodo lì trascorso incide enormemente sulla loro formazione.
Questo viene tenuto in alta considerazione dai primari.
La Fondazione Thun fornisce quindi servizi di terapia ricreativa attraverso la modellazione delle ceramiche, fornendo quindi supporto psicologico durante le terapie.
L’efficacia di una terapia di questo tipo è riconosciuta scientificamente, la ceramica trasmette un’immediata sensazione di piacevolezza e di divertimento, inoltre permette di creare oggetti che consentono di dare voce alla propria emotività favorendo quindi la ricezione di aiuto, sostegno e sviluppando l’autostima.
Ora nella fondazione Lene Thun operano 450 volontari, per la maggior parte donne.
Nel giro di 4 anni la Fondazione Thun è diventata la onlus più importante per quanto riguarda la terapia ricreativa attraverso al ceramica. Sono stati già coinvolti 9 mila bambini e il numero salirà a 12 mila quest’anno.
Inoltre è presente in 19 ospedali e ha attivato 35 laboratori di ceramica con bambini e anche in altri reparti di neuropsichiatria infantile.
“Un papà che mi dice: da quando mia figlia si è ammalata, siete la cosa più bella che mi sia successa“.
Inizialmente tutti i costi erano sostenuti dall’azienda ma ora ci sono partner che li sostengono e clienti che aiutano. L’iniziativa ha visto anche il coinvolgimento di tanti dipendenti.
Per il futuro Lucia Adamo si esprime così: “mi piacerebbe esportarne il modello, seguire l’azienda nei suoi progetti di sviluppo all’estero, e vorrei che diventasse un esempio per tante altre imprese che stanno affrontando le sfide della responsabilità sociale”.
Con questa Fondazione si crea infatti anche un modello di gestione del terzo settore che in Italia è un po’ improvvisato.
Ora l’obiettivo è di portare il programma in 25 nuovi ospedali per il 2018.
Unimamme, cosa ne pensate di questa iniziativa?
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