Sugar Tax: la tassa sullo zucchero che dovrebbe fare bene alla salute. Non tocca però quella di tutti, ma soprattutto quella dei più poveri.
La Sugar Tax è una tassa che è stata introdotta in Gran Bretagna ad aprile 2018. Era già stata annunciata dal Cancelliere George Osborne nella sua dichiarazione di bilancio nel 2016. I soldi provenienti da essa andranno al dipartimento dell’Educazione.
La nuova tassa verrà posta sulle compagnie che producono bevande zuccherate, che verranno tassate a seconda di quanto zucchero contengono i loro prodotti. Esistono due categorie di tassazione: una è relativa al totale dello zucchero contenuto nella bevanda superiore a 5g per 100 ml, mentre una tassazione maggiore è proposta per bevande che hanno 8g per ogni 100 ml o di più.
E’ in previsione – secondo il Sun – che la tassa vada ad accrescere di 520 milioni di sterline – quasi 600 milioni di euro – che verranno usati per accrescere lo sport nelle scuole primarie.
Facciamo qualche esempio: una lattina di Coca Cola costa in Inghilterra 70 pence, circa 80 centesimi di euro. Adesso costerà 80 pence, mentre il costo di una bottiglia da 1.75 ml aumenterà da 1,25 sterline (1,46 euro) a 1,49 sterline (1,74 euro). Insomma: se si vuole bere zucchero, si deve spendere un po’ di più.
Sembra che questo – ovvero la Sugar Tax – così come le tasse su alcol e tabacco, possa avere degli effetti benefici sulla salute. Non su quella di tutti, però, ma solo su quella delle classi più povere. E’ ciò che sostiene la rivista medica The Lancet, che ha dedicato 5 articoli a problemi che derivano dal dilagare di malattie non trasmissibili, come tumori, diabete, malattie cardiovascolari legate in particolar modo allo stile di vita.
Questo tipo di tasse – contrariamente a quello che si crede – non danneggiano molto i poveri. Le famiglie ricche infatti continuano a spendere in maniera spropositata per bevande zuccherate e alcol, mentre quelle con minore disponibilità economica li comprano solo quando hanno i prezzi – come le offerte dei supermercati – lo permettono.
La rivista cita la Sugar tax introdotta in Messico nel 2014, che ha portato alla riduzione del consumo di bevande zuccherate di 4,2 litri a persona, con una diminuzione del 17% dei consumi da parte di chi ha meno disponibilità, mentre i consumatori benestanti hanno cambiato di poco o nulla le proprie abitudini.
Larry Summers, economista ed ex Segretario al Tesoro durante la presidenza Clinton, sostiene che queste tasse “probabilmente la misura più importante che può essere adottata per ridurre morti e sofferenze”. Questo perché l’obesità ora non è più solo un problema che affligge solo le persone più ricche, ma anche chi ha un reddito minore e pertanto secondo Summers bisogna affrontarlo con la stessa intensità con cui si combatte la malnutrizione.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di quanto zucchero bisogna dare ai bambini secondo un’esperta.
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