I bambini alla scuola materna maturano 2 competenze che serviranno per l’università.
Scuola materna: quali sono le competenze veramente necessarie?
Potrà sembrare strano ma un recente studio ha dimostrato che le abilità che possono predire in qualche modo il futuro dei nostri bambini non sono lettura e scrittura, ma hanno a che vedere con la sfera sociale del bambino e quella emotiva. Queste ultime determinano quanto sarà incline, vostro figlio, a frequentare l’università.
Gli studi svolti dai ricercartori della Penn State e Duke University hanno avuto come obiettivo le interviste agli insegnanti di bambini della scuola materna riguardo le competenze sociali ed emotive degli alunni.
Gli insegnanti hanno segnalato quanto i bambini:
- condividessero
- ascoltassero gli altri
- risolvessero i problemi con i compagni
- fossero d’aiuto
I bimbi sono stati seguiti anche da giovani per vedere cosa era successo.
Si è scoperto che i bambini con le competenze emotive e sociali più alte alla scuola materna andavano poi meglio nel complesso.
Ma c’è di più. Per ogni punto di incremento nelle competenze sociali alla scuola materna i ragazzi risultavano due volte più inclini ad ottenere una laurea.
Erano anche più predisposti ad avere un lavoro a tempo pieno prima entro i 25 anni.
I piccoli che invece avevano problemi di cooperazione, ad ascoltare, a risolvere i conflitti erano meno inclini a finire le scuole superiori. Anzi, erano candidati ad avere problemi con la legge e problemi di abuso di sostanze.
Per ogni punto in meno nelle competenze sociali a 5 anni, i bambini maturavano il 67% di probabilità in più di essere arrestati da adulti.
Ogni punto in meno voleva anche significare un 52% di tasso maggiore di eccedere pesantemente con l’alcol e l’82% di possibilità in più di vivere in una casa popolare.
La ricerca durata 19 anni sulle competenze emotive e sociali pubblicata sull’American Public Health Association, solleva diversi interrogativi circa l’educazione e l’istruzione dei bambini.
Ecco quindi alcuni consigli per aiutare i vostri piccini ad acquisire le competenze che contano davvero:
- date un nome ai sentimenti dei vostri figli: per esempio, usate la formula “oggi sembri triste” o “posso dire che ora sei arrabbiato“, questo li aiuterà a verbalizzare i propri sentimenti da soli
- convalidate i sentimenti dei vostri bimbi: resistete all’impulso di dire: “calmati, non è successo niente“. Dite invece: “capisco che ora sei sconvolto“. Insegnate ai vostri figli che va bene avere dei sentimenti.
- usate delle espressioni empatiche: dite: “fammi una faccia che mi mostri come si è sentito quel bambino quando lo ha picchiato”. Quando il vostro bimbo mostrerà una faccia arrabbiata o triste sperimenterà quella sensazione per un momento. Svilupperà più empatia che è la chiave nel successo sociale
- lasciate i vostri figli provare emozioni in cui non si trovano a loro agio: è salutare sentirsi annoiati, arrabbiati, spaventati, o soli, insegnate strategie per gestire questi sentimenti, allenate i vostri figli osservando mentre fanno pratica, con il vostro sostegno possono imparare che anche le sensazioni fastidiose sono tollerabili
- correggete il comportamento non le emozioni: rendete chiaro che essere arrabbiati va bene ma non il comportamento aggressivo. Sentirsi tristi va bene ma non gridare forte in un negozio di alimentari
Unimamme, cosa ne pensate di questi suggerimenti?
Noi vi invitiamo a leggere un approfondimento su come un asilo svedese prepari adulti di successo.