Quando si parla di gatti e gravidanza il dubbio spesso sorge: c’è pericolo che il mio gatto mi attacchi la toxoplasmosi mentre sono incinta?
Cerchiamo dunque di chiarire alcuni dubbi e sfatare i miti secondo cui gatti e gravidanza siano incompatibili. Anzi, cominciamo subito col dire che sì, se sei incinta e hai uno o più gatti in casa non c’è nessun motivo valido per cui dovresti liberarti di loro. Anzi: noterai con piacere che il tuo gatto percepirà il tuo stato interessante e riempirà te e il tuo pancione di coccole… anche più del solito!
Qual è il collegamento tra i gatti e la toxoplasmosi? Cominciamo subito col dire che la toxoplasmosi è una malattia infettiva causata da un parassita, il Toxoplasma gondii, che può attaccare sia l’uomo che il gatto. Su entrambi i soggetti, la Toxoplasmosi tende a essere completamente asintomatica, per cui è impossibile sapere se la si è già contratta in passato (e quindi si è immuni) se non sottoponendosi al ToxoTest, un semplice esame del sangue che in gravidanza si fa ogni mese e viene passato dal SSN. Di solito, infatti, il sistema immunitario di una persona sana tiene l’infezione sotto controllo evitando comparsa dei sintomi ed eventuali conseguenze. Circa la metà della popolazione mondiale è infettata da toxoplasmosi (un dato che in alcune zone del mondo arriva fino al 95%), ma risulta asintomatica.
Tuttavia contrarre la Toxoplasmosi in gravidanza può provocare aborti spontanei o malformazioni del feto, un dato emerso all’inizio del secolo e confermato ufficialmente nel 1941.
Dunque perché, secondo un falso mito, gatti e gravidanza sono incompatibili? Perché normalmente i gatti domestici sono “serbatoi” per la sopravvivenza e la riproduzione del Toxoplasma gondii, che si insedia nel tratto finale del loro intestino senza che i mici manifestino alcun sintomo. Ma attenzione: non tutti i gatti sono portatori di Toxoplasmosi!
Non è detto che il vostro gatto sia infetto. Se poi è un gatto di casa che non esce dall’appartamento e che si nutre di croccantini, è altamente improbabile che lo sia. I gatti infatti prendono la toxoplasmosi mangiando carne cruda (uccellini o topolini che cacciano in giardino) di animali che a loro volta erano portatori del virus. Un altro punto fondamentale da tenere in considerazione quando si parla di gatti e gravidanza è che
Quando viene in contatto con il protozoo, il micio espelle via via le ovocisti (la forma immatura del virus che diffonde l’infezione) nel corso di circa 10-4 giorni, e solo attraverso le proprie feci. Il che significa che
Appurato dunque che gatti e gravidanza siano assolutamente compatibili e che la toxoplasmosi può essere presa da un gatto solo portandovi le sue feci (o parti di esse) alla bocca, per stare assolutamente tranquille potete affidarvi a queste semplici regole:
Insomma, anziché temere l’accoppiata gatti e gravidanza una donna incinta non immune alla toxoplasmosi dovrebbe preoccuparsi piuttosto di non fare giardinaggio a mani nude e di non cibarsi di carni, frutta e verdure crude o poco cotte (specie di agnello e suino), insaccati e latticini non pastorizzati.
Se tramite l’esame del sangue a una donna incinta viene diagnosticata la toxoplasmosi acuta, il medico opterà per un’amniocentesi per verificare se il feto è stato infettato o meno. Le possibilità di trasmissione della Toxoplasmosi al feto sono di circa il 30%, percentuale che aumenta con l’aumento dell’età gestazionale al momento dell’infezione.
Se tramite l’amniocentesi si verifica che il parassita non ha ancora raggiunto il feto, per evitare la trasmissione placentare viene somministrata la spiramicina. Se l’infezione è arrivata al feto la futura mamma viene trattata con pirimetamina e sulfadiazina con l’aggiunta di acido folinico.
Un’altra piccola grande preoccupazione quando si pensa all’accoppiata gatti e gravidanza riguarda il comportamento dei nostri amici a 4 zampe, che spesso sono dotati di un temperamento… particolare (ma è proprio per questo che li adoriamo, no?). Se il vostro gatto vi è particolarmente affezionato, infatti, è normale temere che possa provare gelosia o paura nei confronti del nascituro.
Per questo è importante cercare di mantenere il più possibile inalterato il vostro comportamento nei suoi confronti, e soprattutto le sue abitudini (alle quali tiene moltissimo). Cercate di mantenere i soliti orari, di lasciare la sua lettiera o la zona in cui dorme al solito posto, e di non negargli mai una coccola.
Prima dell’arrivo del bambino, fate esplorare al vostro micio la cameretta del nascituro, fatelo abituare all’odore delle sue cose. E quando il piccolo sarà a casa fate entrare in contatto i vostri due cuccioli progressivamente e facendo ben attenzione a non spaventare il vostro micio (i neonati sono soliti fare movimenti improvvisi e attaccarsi con le manine al pelo dei gatti). In pochi giorni diventeranno amici per la pelle! In più… lo sapevate che cani e gatti migliorano la salute dei bambini?
E voi UniMamme avete un gatto in casa? Come si comporta con i vostri bambini?
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