Un quindicenne ha salvato i genitori dal gioco d’azzardo con cui si stavano rovinando.
Spesso le cronache ci mostrano adolescenti completamente fuori controllo, tacendo invece di tanti altri esempi in cui i ragazzi si mostrano maturi e responsabili, a volte anche più degli adulti che dovrebbero occuparsi di loro, come dimostra la storia che stiamo per raccontarvi.
Un quindicenne, che per anni ha visto il padre e la madre rovinarsi economicamente e psicologicamente sperperando tutti i loro risparmi fino a vendere la casa per giocare alle slot, ha deciso di prendere in mano la situazione.
Il figlio ha contattato una comunità: la Casa del giovane di Pavia, dove i genitori hanno trovato l’aiuto necessario per intraprendere un percorso terapeutico per superare la loro dipendenza da gioco d’azzardo.
I genitori ora hanno smesso di giocare e stanno cercando di riprendere le redini della propria vita.
Lo psicologo Simone Feder, coordinatore dell’Area dipendenze della Casa del giovane e fondatore del Movimento No Slot, ha spiegato che la coppia sta seguendo incontri settimanali ed è assistita quotidianamente nel percorso.
La loro storia da ludopatici è iniziata 4-5 anni fa, fino a dipendere completamente dalle slot machine, nell’arco di un anno e mezzo hanno speso fino a 90 mila Euro con le macchinette.
Questo li ha portati a trascurare la famiglia e il lavoro, così sono passati da una tranquilla e comune coppia di mezza età, senza disagi o problemi economici a diventare una coppia che ha avuto urgente necessità di sostegno.
La moglie, a causa del gioco, ha finito col perdere il lavoro, mentre il marito è riuscito con fatica a mantenere il suo.
Moglie e marito, alla fine hanno dovuto vendere la casa, dove ora vivono come affittuari.
Il figlio, intuendo la situazione, si è saggiamente confidato con un amico, figlio di un collega del padre e, insieme a lui ha contattato la comunità che ha prestato aiuto ai genitori.
L’assistenza nel loro cammino fuori dalla ludopatia si traduce in un monitoraggio costante, anche a distanza, da parte dei famigliari e degli educatori della comunità con messaggi anche su WhatsApp per sostenersi vicendevolmente nella lotta contro la dipendenza.
Inoltre la comunità offre incontri settimanali e attività di recupero.
Tutto questo grazie all’intervento del ragazzo di 15 anni.
Lo stesso Feder su Il Giorno, ha lodato il giovane “il ragazzo ha dimostrato un maturità eccezionale per la sua età in uno scenario che vede tanti minorenni avvicinarsi al gioco d’azzardo”.
Sappiamo infatti da una recente inchiesta di cui vi abbiamo parlato in passato che 1 bambino su 5 è già uno scommettitore.
Sempre Feder aggiunge che il problema della ludopatia è diffuso tra tutte le età e che a loro arrivano in media due richieste di aiuto al giorno.
Unimamme voi cosa ne pensate dell’esempio di questo ragazzo?
Sappiate che esistono diverse associazioni da poter contattare per un consiglio se avete famigliari o se voi stessi vi riconoscete ludopatici.
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