Sciatica in gravidanza: com’è, come si cura e quali sono i rimedi.
Spesso con la crescita del pancione durante i mesi di gravidanza può verificarsi che la mamma soffra di lombosciatalgia o sciatica: si tratta di un’infiammazione del nervo sciatico ed è un dolore che interessa il gluteo, la parte posteriore della coscia e del polpaccio e che a volte può arrivare fino al piede.
A differenza della lombalgia, cioè il mal di schiena localizzato nella zona lombare, la sciatica produce delle fitte brucianti e intense (come delle coltellate) lungo tutto l’arto inferiore tanto da impedire di camminare, visto che la gamba che ne viene colpita è dolorante e piuttosto indolenzita.
Di solito la lombosciatalgia si presenta dopo il 5/6 mese di gravidanza e soprattutto nel terzo trimestre, quando ormai il pancione è cresciuto.
Le cause che possono scatenare la sciatica in gravidanza possono essere diverse:
Abbiamo detto che la sciatica può manifestarsi soprattutto verso il terzo trimestre di gravidanza, ma in alcuni casi si può avvertire dolore anche prima, già durante i primi mesi, tra l’ottava settimana di gravidanza e la dodicesima settimana. Il dolore purtroppo si intensifica man mano che la gravidanza procede.
La sciatica si manifesta con dolore nella parte bassa della schiena, nella zona lombare, e coinvolge soltanto una delle due gambe.
In alcuni casi il disturbo può essere presente nellla pianta del piede, al polpaccio o al tallone perché il nervo sciatico è un nervo che attraversa tutto il corpo.
Oltre al dolore ci possono essere degli altri sintomi:
Quello che cambia è l’intensità: in alcuni casi il dolore può essere lieve ma continuo, mentre si possono alternare dei momenti in cui il dolore è molto intenso ad altri in cui invece non c’è.
La sciatica in gravidanza solitamente non è qualcosa che deve far intervenire il medico, ma se il dolore persiste per più di due settimane o se è molto acuto, allora è meglio farsi controllare. Il problema è che lombosciatalgia può interferire negativamente con la qualità della vita e del riposo. Per cercare di alleviare il dolore si possono adottare una serie di comportamenti:
Certamente il riposo è molto importante, ma lo è altrettanto praticare dell’attività fisica che possa aiutare ad alleviare il dolore. Si tratta di un’attività che deve essere moderata, ma costante, come per esempio camminare, ma anche andare in piscina è indicato perché la forza di gravità viene ridotta dall’acqua rendendo così più facili i movimenti, la muscolatura si rilassa e gli esercizi si riescono a fare più facilmente. Si può quindi scegliere un corso di ginnastica in acqua per gestanti oppure camminare in piscina dove l’acqua è più alta.
Si possono fare anche degli esercizi in casa per alleviare il dolore della sciatica in gravidanza. Non è necessario essere particolarmente allenate o avere a disposizione degli attrezzi: bastano infatti un tappettino – anche se non è necessario – e un angolo libero per potersi muovere senza ingombri.
Il primo è per esempio il Metodo Mézières, che risulta essere quello più facile e semplice. Si può fare a qualsiasi età e a qualsiasi ora del giorno, per cui non ci sono particolari contro indicazioni. Schiena a terra, si appoggiano le gambe distese al muro: si può restare in questa posizione finché lo si desidera, non essendo dolorosa. Si tratta di un’attività di stretching che può anche portare ad un po’ di formicolio, sciogliendo la muscolatura. Si può ripetere ogni volta che si vuole e quanto si vuole. Esistono poi delle varianti: per esempio si possono piegare le gambe divaricandole e appoggiare le piante dei piedi al muro oppure semplicemente allargarle fino a quando non si sente dolore. Questo tipo di esercizio è molto utile perché mettere le gambe in alto favorisce il ritorno dei liquidi e quindi gli arti inferiori si sgonfiano.
Il secondo esercizio consiste nello stare in piedi, gambe leggermente divaricate, e scendere con il busto il più possibile – ovviamente quanto lo consente il pancione – emettendo un bel respiro fino a toccare con i palmi delle mani a terra. Bisogna sentire tirare la parte posteriore; qualora facesse male, si possono piegare leggermente le ginocchia. Tenere la posizione per 20 secondi, inspirando con il naso ed espirando con la bocca e poi rialzarsi tenendo il busto dritto. Ripetere per almeno 3 volte.
Il terzo esercizio consiste nell’appoggiarsi a terra con le ginocchia, divaricare le gambe e scendere con il busto fino ad appoggiare la fronte a terra. Scendere con i talloni più che si può e fino a che la pancia lo consente. Respirare con calma e mantenere la posizione per 20 secondi. Ripetere per almeno 3 volte.
Il quarto esercizio consiste nel divaricare leggermente la gambe per lasciare spazio al pancione, appoggiare la tibia a terra, piegare il busto in avanti più che si può aiutandosi con i gomiti. L’altra gamba invece rimane distesa, con la parte anteriore appoggiata terra. Anche in questo caso cercare di mantenere la posizione per 20 secondi, ripetendo 3 volte per ogni gamba.
Il quinto esercizio è quello classico dello stretching per i gruppi muscolari delle gambe: meglio lasciarlo per ultimo perché prevedendo una torsione del busto almeno il corpo è già caldo. Sedute a terra a gambe distese, piegare un gamba e portare il piede al di là del ginocchio dell’altra gamba, ruotare il busto e con il braccio opposto al ginocchio piegato, appoggiare il gomito al lato esterno del ginocchio, tenendo il braccio teso, spingendo verso l’esterno il braccio. Sempre 20 secondi per 3 volte per gamba. Se dovesse essere particolarmente doloroso, si può evitare di sovrapporre le gambe, ma mantenerla solo piegata senza scavalcare il ginocchio opposto.
Accanto agli esercizi che sicuramente fanno molto bene, si può ricorrere anche all’agopuntura in gravidanza, al posto dei farmaci. Anche se per la terapia si usano gli aghi, ovviamente, monouso, si tratta di aghi lunghi e sottili e la sensazione non è quella di dolore, ma di diverso tipo come una scossa, calore, senso di peso. E’ importante che venga ovviamente eseguita da mani esperte.
Per sconfiggere la lombosciatalgia bisogna stimolare punti diversi, sul dorso e sulle gambe. La donna viene fatta sdraiare su un fianco per permettere il posizionamento degli aghi, visto che il pancione cresce ed è difficile stare sulla schiena.
L’osteopatia permette di aiutare i pazienti attraverso la valutazione e la manipolazione del corpo per risolvere un problema. Si tratta di un approccio che riguarda soprattutto la persona piuttosto che la malattia e anche nel caso della gravidanza l’osteopata può aiutare la futura mamma che soffre di lombosciatalgia.
Compito dell’osteopata è infatti quello di scoprire in quale punto del nervo sciatico esso viene compresso. Attraverso alcune tecniche osteopatiche conservative si può eliminare lo stress dalla colonna vertebrale, dal bacino e dai muscoli circostanti, visto che il problema che affligge la gestante è il cambio di baricentro dovuto alla crescita dell’utero.
Il trattamento osteopatico consente alla alla colonna vertebrale di spostarsi in base ai cambiamenti del baricentro, distribuendo così il peso in maniera efficiente; inoltre l’osteopata aiuta fianchi e il bacino a ruotare anteriormente e posteriormente in base ai cambiamenti del peso.
L’osteopatia è assolutamente sicura e le tecniche che vengono utilizzate sono selezionate per ridurre al minimo i rischi, mettendo sempre al primo posto la sicurezza di mamma e bambino. Una valutazione fatta dopo il terzo mese di gravidanza potrebbe essere ottimale per la prevenzione o il trattamento della sciatica in gravidanza.
Anche dopo la nascita sarebbe utile fare delle sedute di osteopatia, perché si può cominciare ad avere dolori di schiena o mestruali dopo il parto, per via dell’indebolimento dei legamenti e di mancanza di forza muscolare, causando dolore nelle pelvi e nella parte bassa della schiena.
Oppure le madri che allattano al seno possono avere dolore alla colonna vertebrale: un intervento dell’osteopata può favorire l’afflusso sanguigno e il drenaggio linfatico nell’area del seno.
Trovandosi in una situazione che non richiede un particolare intervento farmacologico, non bisogna comunque sottovalutare l’assunzione dei farmaci. Se il dolore infatti è particolarmente acuto, si può prendere tranquillamente la Tachipirina, il farmaco più usato contenente il principio attivo del paracetamolo, che è sicuro e non presenta controindicazioni. Se anche questo rimedio non fosse sufficiente, occorre un’attenta valutazione per capire se si può ricorrere agli antinfiammatori. Infatti l’ aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene e il naproxene, non sono indicati in gravidanza. Meglio allora fare ricorso alle terapie non farmacologiche di cui abbiamo parlato.
Di solito il problema comunque si risolve da solo dopo il parto.
E voi unimamme avete sofferto di sciatica in gravidanza? Intanto vi lasciamo con il post che parla di mal di schiena addio in 10 minuti senza chirurgia.
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