Le due gemelle siamesi che sono state separate all’Ospedale Bambino Gesù di Roma sono pronte a tornare a casa.
Rayenne e Djihene sono due bambine, gemelle, che hanno da poco compiuto 2 anni. E sono nate due volte. La prima quando sono venute al mondo, la seconda quando a novembre scorso sono state separate, visto che sono nate unite per l’addome e il torace. L’operazione era durata 10 ore e ha visto l’alternanza di 5 equipe per un totale di 40 medici. Si è trattato nella storia dell’ospedale del secondo caso di separazione di gemelli siamesi: l’altro caso si era infatti avvenuto negli anni Ottanta quando vennero separati due maschi uniti anche loro al torace e all’addome
Rayenne e Djihene ora stanno bene e possono tornare a casa, in Algeria. Mancheranno a tutti, tanto che nel reparto dove hanno vissuto tanti mesi quando ancora erano unite hanno organizzato una festa per salutarle. Le hanno salutate molto commossi la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, il direttore del Dipartimento Chirurgico, Alessandro Inserra (che guidava il team di 40 medici persone che le ha operate) e lo staff di medici e infermieri al completo.
Prima di partire le bambine sono state sottoposte ad una serie di accertamenti – radiografia del torace, valutazione broncopneumologica, esami del sangue – in modo da poter tornare a casa, il prossimo 14 maggio, a Oum El Bouaghi, nel nord-est dell’Algeria. Una volta lì continueranno ad essere seguite in un centro medico a Madaura, a 100 km di distanza.
“Dal giorno del nostro arrivo ad oggi sono cambiate tante cose”, ha raccontato Athmane Mebarki, il papà delle bimbe algerine, come si legge sul sito del Bambino Gesù: “Ora le bambine si alzano addirittura in piedi da sole, sono aumentate di peso e stanno bene. Molto meglio rispetto a prima. Fino a poco tempo fa io e mia moglie proprio non immaginavamo cosa ci potesse riservare il futuro, ma ora è arrivato il momento di tornare a casa. Vogliamo ringraziare l’Ospedale, i medici e gli infermieri che ci sono stati sempre vicini per tutto questo tempo”.
Le bambine – che appunto hanno appena compiuto due anni – muovono i primi passi e dicono alcune parole in italiano come “mamma”, “papà”, “ciao”, “acqua”. Il percorso però non è ancora finito: dovranno infatti sottoporsi a degli interventi correttivi nei prossimi anni.
“Ci mancheranno un bel po’” – ha detto il prof. Alessandro Inserra. «Rimandiamo a casa le bambine in una condizione clinica stabile. In futuro dovranno essere controllate di nuovo perché hanno un’importante asimmetria della gabbia toracica: il loro problema più grande. Prevediamo che torneranno al Bambino Gesù fra un anno circa. Per quanto riguarda la capacità di camminare, l’essere state costrette al letto fino a poco tempo fa ha comportato un certo ritardo. Oggi riescono a mantenere la posizione eretta e camminano un po’ disordinatamente, ma il lavoro riabilitativo ha dato grandi risultati. Con il tempo potranno recuperare”.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di due gemelle siamesi che stupiscono i medici che le hanno operate.
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